Legge insieme a noi... Antonio Ferrara

Antonio Ferrara non ha bisogno di presentazioni. Uno scrittore per ragazzi che fa, come dice sempre lui, educazione sentimentale attraverso la letteratura per l’infanzia. I suoi libri portano i ragazzi al centro dell’attenzione e trattano temi non facili. Nella sua biografia sottolinea sempre il suo lavoro in una comunità per minori. 


Quanto di te e di quei 7 anni di lavoro in comunità sono incisi nei tuoi libri?
Praticamente tutto. In quel periodo facevo soltanto l’illustratore, ma il contatto con ragazzi dalle storie complicate mi ha spinto a provare a raccontarle.


Foto di Marianna Cappelli 
Uno stile particolare, racconti in prima persona e capitoli corti, veloci. Ci racconti il perché di questa scelta?
L’idea è di rendere la voce verosimile, credibile, “autentica”. Il linguaggio è una sorta di “parlato-scritto”, dal ritmo sincopato, secco e poi improvvisamente tumultuoso. Il risultato dovrebbe suonare antiletterario, puro.

L’ultimo arrivato, “Vivavoce” inaugura una nuova collana: Einaudi ragazzi di oggi. Il protagonista, Lucio, lascia la scuola ma non i libri, diventando un lettore volontario. Come sono i ragazzi di oggi? E come vedi i ragazzi a scuola?
Assetati di incontri con adulti che suonino autentici, per i quali volentieri si getterebbero nel fuoco. I ragazzi, diversamente da tanti scettici adulti, sono sempre pronti allo stupore e alla meraviglia, e dunque alla poesia.




VIVAVOCE è anche una playlist di testi, tutti quelli che Lucio porta con se e condivide nelle sue letture a voce alta. Ci parli della scelta dei brani? 
Si tratta di un piccolo campionario (ne avrei altre svariate decine, naturalmente) di incipit per i quali stravedo. Sono solo quelli che però risultavano funzionali all'economia narrativa.

Leggere a voce alta come medicina. La biblioterapia in Italia non è molto diffusa. Ma nei tuoi libri più volte si accenna al fatto che la lettura può salvare e cambiare destini. Come possiamo far crescere questa convinzione?
Allenandoci a leggere bene ad alta voce in pubblico. Impugnando un libro, salendo su una sedia e facendo spalancare le bocche, sgranare gli occhi. Tanti dimenticheranno, certo, ma qualcuno non dimenticherà mai più.

Anche scrivere può essere terapeutico. Quando e come hai iniziato ad appassionarti alla scrittura e quale dei tuoi libri ti somiglia di più?
Appena nel 2001, quando avevo già 43 anni. Ma la nascita della passione per il libri per ragazzi, manifestatasi così tardi, risale alla prima media, quando una splendida prof di italiano mi lasciava disegnare i temi come fossero albi illustrati. Forse il libro che mi somiglia di più è Pusher. Finora, almeno.




E ora dicci di te velocemente!

Il primo libro che ricordi
Pel di carota, di Jules Renard, ancora adesso bellissimo e doloroso.

Ultimo libro letto
Hotel Grande A, di Sjoerd Kuyper, che un po’ mi ha deluso.

Incendio! Scegli un oggetto e un libro da salvare
Una penna (per scrivere subito dell’esperienza incendiaria: chissà che libro “ardente”!) e La vita davanti a sé, di Romain Gary.

Il personaggio letterario che più ti somiglia
Huckleberry Finn, credo.

Un autore con cui andresti a prendere un caffè, uno con cui andare in vacanza e uno da sposare
David Almond per il caffè, Mark Twain per la vacanza, Anna Maria Ortese da sposare.

Miglior libro da regalare a chi ami 
Trilogia di K, di Agota Kristof.

Entra in un libro e cambia il finale. Dove sei e cosa è successo?
Entrerei in un qualsiasi libro, per ragazzi o per adulti, per sciuparne il finale troppo finito e trasformarlo in un finale aperto.

Il libro che meno ti è piaciuto e quello che hai odiato
Non mi è piaciuto Il pendolo di Foucault, di Umberto Eco. Ho odiato Il gioco delle perle di vetro, di Hermann Hesse (mai riuscito a leggerlo).

Sei il Ministro della pubblica Istruzione: scegli un libro per ogni fascia di età (materna, elementare, medie e liceo) da introdurre nei programmi
Materne: Un qualsiasi libro di Bruno Munari. Elementari: Il libro di tutte le cose, di Guus Kuijer. Medie: Skellig, di David Almond. Liceo: Bunker diary, di Kevin Brooks.

A spasso nel tempo: quale libro vorresti aver scritto e/o illustrato?
Vorrei aver scritto Pinocchio e aver illustrato Un leone a Parigi, di Beatrice Alemagna.

3 libri da lasciare alle future generazioni
Miguilim, di Joao Guimaraes Rosa. Stargirl, di Jerry Spinelli. Niente, di Janne Teller.

Consigliaci 3 libri assolutamente da non perdere
Il maestro e margherita, di Michail Bulgacov. Il profumo, di Patrick Suskind. Trilogia di K, di Agota Kristof.

Un sogno nel cassetto? 
Pubblicare un romanzo per adulti. Dovrebbe essere più facile che scrivere per ragazzi. Sbaglio?


Foto di Marianna Cappelli 
Non ci resta che salutarlo con la promessa di andare a trovarlo nei sui libri.

- Ero cattivo
- Il segreto di Ciro
- 80 miglia
- Mangiare la paura
- La maestra è un capitano
Cicero
- Vivavoce

Per tutti gli altri libri di Antonio, vi prometto di aggiornare la lista piano piano! =^_^=

Grazie Antonio! 


Ana

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