La Bottega delle Favole





Cosa è “La Bottega delle Favole” e com'è nata?
La bottega delle favole è un sogno che si realizza, un posto dove chi scrive, chi racconta e chi ascolta si possono incontrare, conoscersi e scambiarsi di ruolo. Le storie che nascono alla bottega, sono storie nate dal basso, per gioco o per passione, sono le storie delle mamme, dei papà e dei nonni, ma anche dei bambini.
Nel corso del tempo La Bottega delle Favole si è arricchita di illustratori, attori e musicisti che con le stesse motivazioni di gioco e piacere partecipano a rendere le storie più belle.

L’idea di partenza è nata come ancora di salvezza. Nella vita dei genitori lettori e narratori, arriva un momento in cui le storie da leggere vengono a mancare e si comincia ad inventarle; a volte le storie che nascono così, subito prima della nanna sono bellissime ma svaniscono non appena arriva il sonno. La bottega delle favole è nata per allungare la vita queste storie leggere, perchè possano continuare ad essere ascoltate delle orecchie per cui sono nate e da molte altre orecchie curiose di bimbi.
L’idea è rimasta per un po in un cassetto poi quando si è creato il primo nucleo di potenziali favolieri ha preso corpo come luogo virtuale su web.




Da dove arriva il nome?
Quella del nome è una storia lunga e avventurosa che si srotola attraverso i sentieri della fantasia e del web. Comincia in un soleggiato pomeriggio di primavera con un brainstorming finalizzato a trovare il nome, vogliamo che si capisca di cosa si parla e che il nome evochi la cura e il lavoro artigianale che c’è dietro ad ogni fiaba… le ipotesi spaziano e si concentrano su un nome che però risulta già presente sul web, ripieghiamo su un altro che ci piace ugualmente, diamo l’incarico al web master e… meraviglia delle meraviglie i nomi si fondono insieme e nasce la Bottega delle Favole, che non è il nome che avevamo scelto e non è nemmeno unico sul web, ma il primo evento a cui siamo stati invitati è alle porte, non c’è più tempo di cambiare e si va in scena così… Il destino però in breve gioca a nostro favore e nel giro di pochi mesi gli omonimi spariscono da soli, il webmaster è cambiato, la squadra è completamente cambiata, ma La Bottega delle Favole è stata e resta l’unica nel suo genere.




Com'è nata l’idea del Festival Incantastorie?
L’idea del festival Incantastorie è nata durante l’intervista radiofonica con Elisabetta Orlandi, che è stata il primo regalo del nostro sito in assetto operativo. Elisabetta ci ha trovato il giorno stesso in cui siamo andati on line, ed è stato amore a prima vista. Parlando con Elisabetta,  qui c’è la pagina che parla di lei, a me (Anna) e Maddalena è venuta una grandissima voglia di conoscerla di persona, da quel giorno questa è divenuta un esigenza primaria professionale ed umana. Così abbiamo pensato come sarebbe stato bello incrociare con lei anche glia altri, Silvia Geroldi, Franco Picetti, Francesco D’Ovidio, Mario Massimo Santarelli e via di seguito. Allora abbiamo cominciato a sognare di creare un’evento che li mettesse tutti in piazza con le loro storie ed il sogno è divenuto un’altra volta realtà, e che bella realtà!



Quanto ci avete lavorato?
Il Festival Incantastorie è stato un esperimento in cui abbiamo riversato tantissima passione e grande divertimento, che sono le chiavi vincenti in ogni momento del nostro progetto. Abbiamo inventato pian piano come lo avremmo voluto e abbiamo osato definendo un tema che potesse metter in campo qualcosa che ancora non fosse stato esplorato né da noi né dal pubblico: I linguaggi della narrazione.
Così sono nate le narrazioni multilingue, nel linguaggio dei segni, in grammelot elfico, in dialetto, in musica, in evoluzioni acrobatiche, con le marionette e via di seguito: gli artisti hanno accolto la nostra sfida mettendosi tutti alla prova in qualcosa di nuovo, ed il risultato è stato “incantatore”.
Il numero di ore, giorni e mesi di lavoro dietro all’organizzazione dell’evento non lo saprei calcolare, anche perchè si confonde con le ore di sogno e quelle di sonno smarrito

La scelta dei libri? Come l’avete fatta?
Prima di tutto trovo necessario spiegare che i nostri prodotti non sono libri propriamente detti, ma sono prodotti digitali che diventano libri nelle mani dei nostri clienti. Noi forniamo il file in formato audio MP3, PDF e ePub, poi ognuno è libero di ascoltarlo, stamparlo con la stampante di casa e rilegarlo nel modo che più gli appartiene e farne un libro unico per la propria libreria.


Detto questo, il primo comitato di scelta dei racconti che pubblichiamo su La Bottega delle favole sono i nostri figli, tra me e Maddalena abbiamo 4 attentissimi esperti che attraversando le diverse età della fanciullezza sono il nostro primo pubblico e giuria critica. Amiamo le storie originali, fuori dagli schemi, divertenti o dolci, quello che non deve mancare mai è il trasporto, che sia generato da una risata o da un’immagine suggestiva e poetica, le fiabe della Bottega delle Favole sono fatte per viaggiare con la fantasia.





Il libro con cui vi siete più divertite?
Bella domanda, ogni storia della Bottega ha dietro una storia particolare e credo che tutte siano state molto divertenti, dopo ogni nuova uscita potrei dirti che è quella con cui ci siamo divertite di più, è un piacere che si rinnova ogni volta!
Sicuramente "Il paese dei tagliateste e degli appicciateste" è una di quelle che è nata più in leggerezza e ha generato più divertimento anche nel pubblico.

Il vostro MUST per ogni fascia di età?
Guarda questa è una domanda a cui non saprei rispondere, credo che la lettura sia una roba magica all'inverosimile, nella mia esperienza, avendo 2 bambini con 4 anni di differenza tra l’uno e l’altro ho applicato criteri di scelta legati all'età solo con la primogenita, il secondogenito per forza di cose si è sempre beccato storie anche molto più “adulte” rispetto a quelle per la sua età propriamente detta, ma secondo me ha gradito molto ugualmente
Credo che poter ascoltare una storia letta, narrata o inventata non dipenda necessariamente dalla piena comprensione delle parole, ma dal rapporto che si crea tra narratore ed ascoltatore e le storie in lingue straniere ne sono una conferma: se ben raccontate le storie possono essere anche in una lingua incomprensibile e funzionano ugualmente.

Cosa vi hanno insegnato i bambini?
Urca, quanto tempo hai? Perché qui ci sarebbe da dire un universo ed oltre!

Avete convinto i genitori della importanza di leggere? Vi chiedono consigli?
Credo che il lavoro da fare sia ancora grandissimo ma la strada è segnata, alcuni ci chiedono consigli altri ce ne danno, il bello è che si provi con fiducia e ci si lasci portare. Credo che la cosa più difficile sia cominciare, poi quando vedi i bimbi rapiti dalle tue parole, dalle immagini e dalle storie il resto è tutto in discesa!





Il libro più difficile da leggere e perché?
La difficoltà varia a seconda della finalità, se devi leggere per intrattenere va bene anche leggere Topolino, Asterix o un fumetto in generale, se invece leggi per accompagnare nel mondo dei sogni, però, trovo che i fumetti che i miei figli mi chiedono ogni tanto siano una vera tortura perché se il bimbo è disteso nel letto non può guardare le figure. Sei tu che leggi a dover caratterizzare maggiormente i personaggi perché si posa seguire la storia, così ogni sera diventa una sorta di spettacolo teatrale, divertente ma molto impegnativo… e chi si addormenta più!!

e Leggere insieme ancora..... cosa significa per voi?
Leggere ancora insieme è il momento di quiete nella giornata, è il momento in cui si azzerano le tensioni, in cui ci si mette in comune, il momento in cui si sta insieme, roba preziosa, preziosissima!

Elisabetta Orlandi 
La bottega delle favole



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