Qual è il tuo primo ricordo legato a un albero?
Quando hai scoperto che erano gli alberi a fornirci
l’ossigeno per vivere cosa hai provato?
Devo aver rimosso questo ricordo.
Odiavo (purtroppo) le materie scientifiche… Ma un giorno, molto presto, proverò a spiegarlo a mio figlio, senza annoiarlo… Troverò un bell’albo illustrato oppure andremo nei boschi che circondano casa nostra e lo chiederemo direttamente agli alberi… Anche le storie sono un po’ come l’ossigeno per vivere, giusto?
Odiavo (purtroppo) le materie scientifiche… Ma un giorno, molto presto, proverò a spiegarlo a mio figlio, senza annoiarlo… Troverò un bell’albo illustrato oppure andremo nei boschi che circondano casa nostra e lo chiederemo direttamente agli alberi… Anche le storie sono un po’ come l’ossigeno per vivere, giusto?
C’è stata una volta in cui hai odiato chi li abbatteva?
Nel novembre 2007 vivevo da pochi mesi in Slovenia. Da ogni
finestra del piccolo appartamento in cui abitavo con la mia compagna si
vedevano dei grandi alberi. Un piccolo bosco che circondava tutto il palazzo.
Un giorno, di mattina presto, arrivano le gru e buttano tutto giù. Ricordo
l’enorme rabbia e impotenza ma soprattutto una forte delusione, perché la
Slovenia mi aveva accolto nel verde e ancora oggi mi insegna un grande rispetto
per la natura. La mia prima reazione fu di voler scatenare un casino, chiamare
le tv eccetera. Invece alcuni miei amici sloveni, con calma ma tanta dedizione,
organizzarono un bel rituale per salutare quegli antichissimi tronchi tagliati
via in pochi minuti. Delle candele, una kalimba e dei canti per calmare
l’offesa…
Hai mai pensato di far qualcosa per salvarli?
Questa foto con Lara, il mio pastore francese, sull’Etna…
E poi la prima volta che ho visto mia moglie abbracciare un
albero. Potevo guardarla per un giorno intero!
È stata lei a insegnarmi la bellezza nascosta in quel tipo di abbraccio:
la ruvidezza a contatto col viso che diventa dolcezza e l’odore che ti entra
dappertutto.
Hai mai costruito un rifugio sugli alberi?
Soprattutto mio fratello amava costruire, con l’aiuto di mio
padre, una casetta sulla nostra quercia (la stessa della foto con Lara). Io,
più piccolo, guardavo spazientito dal basso: non vedevo l’ora di salirci. Era
bello anche solo stare seduto tra i rami, e gridare forte e sentirsi un po’ più
vicini al vulcano…
Hai mai desiderato di poterli riconoscere tutti?
Lo desidero soprattutto oggi che vivo circondato da alberi e
proprio non riesco a riconoscerli. Con mia moglie abbiamo piantato un ciliegio,
dei peschi, un fico, un melo, un pero e altri che faccio fatica a riconoscere.
Aspetto che mio figlio cresca e imparerò da lui… Per ora mi accontento di
riconoscere le storie e i personaggi, cuori di legno, principesse ballerine,
scimmie e sosia di Pinocchio, scolpite sui tronchi che incontro nei boschi…
Se dico albero qual è il primo libro, film o canzone che
ti viene in mente?
Libro: “L’albero” di Silverstein, uno dei
primi libri per bambini che ho comprato per la biblioteca futura di mio figlio.
Non lo conoscevo e mi ha sconvolto alla prima lettura. Non credo sia possibile
eguagliare quella leggerezza
nell’affrontare la morte, la solitudine, l’amicizia. Un libro dal tratto leggero, con poche parole gentili, un
storia che non vuole più andar via dalla testa e dal cuore…
Canzone: “Ci vuole un fiore” di Gianni Rodari,
Sergio Endrigo e Luis Bacalov
Devo aggiungere anche un dipinto, il primo albero di mio
figlio ;)
Piero Guglielmino.
carissimo PieTro!
RispondiEliminacarissimo PieTro, troppo tardi stanotte per scrivere ancora qualcosa ma comunque Carissimo PieTro.
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