Miyazaki, le streghe...e uno stregone di Francesca Camerino

Hayao Miyazaki, tra gli animatori più geniali di tutti i tempi, sa come affascinare, come incuriosire con la sua magia. Adulti e bambini. Perché i lungometraggi hanno diverse chiavi di lettura e anche i film che sono destinati agli adulti possono essere comprensibili ai più piccoli. L’importante è che mamma e papà siano accanto a rispondere alle loro domande.

Le storie sono popolate da creature meravigliose, spiriti positivi e rassicuranti, demoni e streghe. I personaggi sono tratti dall'universo mitologico e favolistico del Giappone ma sono rappresentati in maniera molto vicina alla nostra realtà.

Ma qui parliamo in particolare di streghe, tema molto caro al nostro gruppo di lettura LIA, di cui ci siamo occupati, raccontando e raccontandoci una lunga serie di albi illustrati per bambini che hanno come protagoniste queste creature magiche, nel mese di novembre 2014.  

Le streghe degli anime di Miyazaki.
Donne potenti, essere soprannaturali ma per molti versi vicini alla natura umana. Spesso in bilico tra il bene e il male come Yubaba la strega de “La Citta Incantata” film del 2001 tratto liberamente dal libro “Il meraviglioso paese oltre la nebbia” di Kashiwaba Sachiko.


Per dare vita al personaggio di Yubaba (il suo lato buono é rappresentato dalla gemella Zeniba), l’animatore si lascia ispirare dall’essere mitico caro al paese del Sol Levante chiamato Onibaba (demone con sembianze di donna anziana). Appena la piccola protagonista, Chihiro, entra in città, Yubaba trasforma i suoi genitori in maiali con un incantesimo malvagio. 

La strega cattiva ha, però, un punto debole: il figlio, un enorme e capriccioso bebè. Per amore del piccolo-grande bambino darà una chance alla piccola Chihiro. E l’amore della ragazzina per lo spirito del fiume Haku annullerà il maleficio. Così il sentimento, l’amore, l’amicizia, l’altruismo riescono a trionfare, come in tutti i film di Miyazaki. Anche se dopo un lungo e travagliato percorso.


Nel film “Il castello errante di Howl” del 2004 tratto dal libro della scrittrice inglese Diana Wynne Jones, il personaggio negativo della storia è la Strega delle Lande che per gelosia (difetto molto diffuso tra noi esseri umani) trasforma la ragazza protagonista, Sophie, in un donna anziana. La strega ama follemente l’affascinante mago Howl e farebbe qualsiasi cosa per lui. Ma l’amore tutto umano tra i due ragazzi è troppo forte....e riuscirà ad avere la meglio sul maleficio. 


Anche Kiki, protagonista del film “Kiki consegne a domicilio” del 1989,  ha caratteristiche molto “umane”. 
Nel  lungometraggio tratto dall'omonimo romanzo per bambini di Eiko Kadono, la fanciulla é molto vicina alle nostre figlie tredicenni, anche se è provvista di scopa volante. 

La piccola deve affrontare il noviziato come tutte le streghe della sua famiglia. Fa un percorso di formazione, di crescita. Dal momento in cui lascia la famiglia incrocerà molte persone che la aiuteranno e sosteranno nel difficile percorso. Tutti cercheranno di infonderle quella forza e determinazione che, dopo qualche tempo nella nuova città, sembrava aver perso. L’amore, l’amicizia e la solidarietà degli abitanti della cittadina riusciranno a darle la forza per fare il grande salto e maturare.

Un’altro caso (questa volta Miyazaki si rivolge direttamente ai bambini) è il film poetico e intimista dal titolo “Ponjo sulla scogliera” del 2008, che trae ispirazione dal racconto illustrato di Rieko Nagawaka.



Perché parlare della storia di Ponjo? Perché ha un papà sui generis. Fujimoto è uno stregone, ma una volta era umano. Il papà dai lunghi capelli rossi vive sul fondo del mare per crescere Ponyo e le sorelline secondo le severe regole del mare. Fujimoto odia il genere umano perché colpevole dei disastri naturali e noncuranti dell’inquinamento dilagante della Terra. Gente senza senso di responsabilità. Il suo unico scopo è difendere la sua piccola, come ogni padre che si rispetti, dai pericoli e dalle delusioni. 

Ponjo, al contrario del padre, è determinata, e vuole diventare umana. Ruba l’elisir magico che la trasforma in una bambina e scatena una tempesta per ricongiungersi con il piccolo umano Sosuke. L’affetto dei due bambini sorprenderà gli adulti mettendoli alla prova. Alla fine anche l’incredulo Fujimoto accetterà una tregua con il mondo degli uomini, convinto e confortato dalla mamma di Ponjo, la dea del mare. Alla fine il forte legame e il senso di responsabilità dei due piccoli riuscirà a salvare l’umanità.

Le streghe, anche se compiono azioni malvagie, non sono mai classificabili tra buoni e cattivi, come tutte le figure di Miyazaki, ma sempre con un piede aldiquà o aldilà del confine tra bene e male. Nel corso della storia anche le streghe più cattive hanno un fondo di bontà, e la possibilità o capacità di dare una svolta positiva al racconto.

Un racconto di Francesca Camerino per Leggere insieme... ancora! 
Seguitela anche sul suo neonato blog "Piccole letture" per scoprire altre "anime". 

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