Legge insieme a noi ... Fulvia Degl' Innocenti con le sue streghe.


 


Scrittrice, giornalista, mamma, Fulvia Degl'Innocenti, è una persona dolcissima e sempre disponibile, soprattutto quando c'è da incontrare bambini e ragazzi nelle biblioteche, librerie, scuole e ovunque possa trasmettergli la sua passione per le storie.

"Cerco di contagiarli con il mio amore per le storie,  suggerire loro che ci sono storie nascoste dietro a ogni cosa, e che la vera  magia è quella dello scrittore, che fa apparire mondi e creature che fino ad allora non esistevano."

Ma per sapere tutto su di lei e i suoi libri potete consultare il suo blog.

Io le ho scritto, per chiedergli di parlarci delle sue streghe, e lei, nonostante fosse molto impegnata, anche per la promozione del suo ultimo libro "La Libraia", edito dalle edizioni San Paolo, non si è fatta desiderare e mi ha risposto la sera stessa, con molto piacere.



Ma sentiamo cosa ci racconta a proposito di:



I quadrifogli della strega, Fulvia degl'Innocenti, Giunti Kids.

A Valle Raggiodisole i bambini di sette anni vengono rapiti da una strega e costretti a lavorare come schiavi per trovare il maggior numero di quadrifogli, con cui la strega prepara una pozione che le permette di conservare i suoi immensi poteri. Ma uno di loro non ci sta e cerca in tutti modi di liberarsi dal sortilegio e riconquistare la libertà.


Come è nata la mia strega protagonista di “I quadrifogli della strega” (Giunti)? Come una lampadina improvvisa, come spesso accade alle mie storie, che, mi piace raccontare ai bambini, vengono a bussare alla mia mente. La strega rappresenta tutti coloro che nel mondo sfruttano la manodopera dei bambini per il loro tornaconto, bambini ridotti a schiavi con la complicità dei genitori, impauriti e impotenti. Pensavo a Iqbal, il ragazzino pakistano venduto dai genitori, per povertà e ignoranza, alla mafia dei tappeti. Iqbal è stato irriducibile nel suo desiderio di fuggire e di convincere anche gli altri piccoli schiavi a fare altrettanto. E aveva vinto, anche se “la strega” nel suo caso era tornato a prenderlo, per portarlo via per sempre.  Tutte queste cose in una semplice storia? 
Beh, io le ho sentite così,ma la storia può essere semplicemente gustata come una fiaba, con un finale catartico, in cui esiste anche il pentimento e la redenzione del cattivo.  In fondo i cattivi spesso sono tali per circostanze precise, e forse inconsapevoli. Non mi piacciono le divisione manichee (buoni e  cattivi), che sono l'anticamera per gli integralismi. 
E poi  nel protagonista Valerio c’è un po’ anche di mio figlio Valentino, un irriducibile e grande paladino della giustizia anche a costo di sbatterci la testa.
Perché i quadrifogli? Beh, è un gioco che appassiona un po' tutti, cercare in un prato i quadrifogli, e in genere sono sempre i bambini quelli che ne scovano di più. E poi nei quadrifogli (in verità nel comune trifoglio) è contenuto un principio attivo che conferisce davvero la "giovinezza” alle donne. Ovvero degli estrogeni naturali utili a compensare, dopo la menopausa,  la mancanza di quelli prodotti dal nostro corpo. E senza estrogeni…  i tessuti invecchiano!  


 
Parlando di streghe, non posso non ricordare due streghe adottive, ovvero le protagoniste di due liberi che ho curato per la collana che dirigo, Il parco delle storie (Edizioni paoline): “Isotta strega farlocca”, di Alessandra Sala, strega miope e pasticciona, aliena alla cattiveria, e protagonista anche di uno spettacolo teatrale in musica che ha riscosso tanto successo in giro per l’Italia. 




E poi le streghe di “Zuppa fatata, zuppa stregata" di Laura Walter, dove si parla di ciclo delle stagioni, di agricoltura biologica, e di una guerra a colpi di incantesimi che finisce con una tregua. In nome della salvaguardia della natura, senza la quale neppure i cattivi potrebbero prosperare.    



Flashbook di Fulvia 


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