Baobab libreria per ragazze: una bellissima chiacchierata con Alice!

Oggi parliamo con Alice della Puppa, una delle libraie di fiducia del gruppo. Siamo certe che ormai la conoscete perché regala sempre ottimi consigli, ma oggi vogliamo presentarvela meglio: lei si siede ogni giorno all'ombra del suo BAOBAB. Buona lettura....


  

Hai voglia di raccontarci di te? Leggo che sei una naturalista appassionata di libri.

Certo! Ho 35 anni (tra poco!) e sono mamma di un bambino splendido di 4 anni e mezzo. Sono laureata in Scienze Biologiche, che ho conseguito tra Padova e Parigi, poi anzichè continuare con la carriera accademica ho deciso di fare un master in comunicazione delle Scienze, con l’idea di specializzarmi in divulgazione scientifica per ragazzi. Da un paio di anni infatti collaboravo a dei libri di lettura per la scuola primaria, proprio per la parte dei testi divulgativi.

“Qual era il tuo libro preferito da bambina? I tuoi genitori leggevano? Sei cresciuta a pane e libri?”


Sono cresciuta, fino all’età di 6 anni circa, solo con mia mamma, che era (ed è) una grande lettrice appassionata di libri per ragazzi, tant’è che si è laureata con una delle prime tesi sull’illustrazione nei libri per ragazzi, esaminando il caso di Roberto Innocenti e Lizbeth Zwerger e dei loro libri pubblicati, all’epoca dalla casa editrice pordenonese C’era una volta...
Ho sempre avuto a disposizione i libri, anche se quella volta non ce n’erano molti per bambini “piccoli” se si escludono quelli della Disney, Tony Wolf, Pimpa e poco altro. Certo non c’era l’attenzione per i bambini e i ragazzi.
Ho ancora tutti i libri di quand’ero bambina, direi che quello che mi è rimasto nel cuore e che mi ha segnato è un’enciclopedia degli animali, in 6 volumi. Ogni animali aveva 2 pagine di racconto, 2 pagine di informazioni scientifiche, 2 pagine di curiosità e soprattutto aveva la tabella di Classificazione!
E poi ho sempre letto molti fumetti... Da il Giornalino che mi regalava mio nonno, Topolino che compravo con i soldi della paghetta settimanale, fino ai manga giapponesi quando sono stata più grande.

“Aprire una libreria indipendente per bambini in Italia è una specie di scommessa: cosa ti ha spinto e perché?"

Ehhhh, E’ stata una pazzia,...o meglio, era un’idea che c’era da tempo: con mia mamma avremmo sempre voluto aprire una libreria tipo quelle inglesi o americane, con anche il caffè e uno spazio lettura.
Quell’anno avevo lavorato poco, il lavoro che avevo non presentava grandi prospettive e soprattutto ero incinta! Ho visto i locali sfitti e quando sono tornata dall’ospedale con il mio cucciolo ho chiamato e... eccomi qua!



Ci racconti come è disposta la tua libreria? Che criteri hai usato? Età dei bambini, genere...? Avete una sezione contenente i libri con font speciali per dislessici? Libri sulla disabilità?”

Baobab, è una libreria al contrario, ovvero è una libreria dove la maggior parte dello spazio è riservata ai libri per bambini e ragazzi e solo poco ai libri per adulti (narrativa, cucina, giardinaggio, libri per insegnanti, pedagogia, etc etc).
E’ un po’ difficile dire che criterio ho usato, poichè ogni tanto cambiamo tutta la disposizione...Comunque direi che l’idea che ci guida è che il nostro utente è il bambino/ragazzo, che in autonomia sceglie i libri, senza condizionamenti, motivo per cui per esempio la narrativa non è divisa per fascia di età e accanto ci sono gli espositori degli albi illustrati. Le grosse divisioni sono Narrativa, Albi illustrati, Libri under 4 (morbidi e cartonati), libri attivi (da colorare), divulgazione, Arte-Musica-Poesia, libri per insegnanti e genitori (quindi anche sulle disabilità), Narrativa adulti, Fumetti, Libri POPUP.
I libri ad Alta Leggibilità e con Linguaggio Aumentativo sono raggruppati assieme per casa editrice, nel settore narrativa, in modo che chiunque possa scegliergli.
Abbiamo anche una selezione di Giochi che scegliamo per la loro particolarità.
Teniamo libri per adulti che aiutino ad affrontare il disagio delle disabilità, ma ci piace fornire un’ampia possibilità di scelta cercando di non cadere nello scontato, nella “ricetta” sopratutto quando si tratta di disabilità, dsa, o anche semplice “bambino che ha paura” o altro, per cui parliamo molto con i nostri clienti per capire di quale libro abbiano bisogno e se soprattutto hanno bisogno di comprare un libro, perchè molto spesso si ha solo bisogno di parlare, sfogarsi e confrontarsi con qualcuno.

(guardate un po qui come è Baobab)


“A parere tuo un libraio deve leggere tutti i libri presenti in negozio per essere in grado di dare consigli?”

Leggere tutti i libri sarebbe impossibile, ma ci proviamo, eh! Diciamo che un buon librario, come qualsiasi altro professionista deve sapere cosa ha in casa, e saper consigliare. Io personalmente nei momenti più liberi (vacanza) posso arrivare a leggere un libro di narrativa al giorno a volte due, nel periodo lavorativo la media è di un 2/3 libri a settimana. per gli albi illustrati è diverso di solito li leggiamo quando arrivano mano a mano che li mettiamo a scaffale. Prenotiamo i libri anche con 6 mesi di anticipo rispetto alle uscite e scegliamo quelli che ci sembrano più interessanti per la storia e per le illustrazioni.

“Avete un reparto di libri in lingua? In Italia sono sempre di più i bambini stranieri, ci sono libri anche per loro? Come si stanno ponendo gli editori a parere tuo?”

Abbiamo un piccolo reparto di libri in lingua sopratutto legato alle lingue straniere che si studiano nelle nostre scuole: inglese, spagnolo e tedesco. Abbiamo anche libri bilingue, come quelli di Carthusia o Sinnos, che raccontano storie anche in altre lingue. I bambini di madrelingua diversa dall’italiano, cercano libri in italiano, e anche i loro genitori. Per iniziare consigliamo sempre i libri ad Alta Leggibilità, per l’impostazione grafica e le scelte linguistiche e stilistiche, ma la maggior parte legge normalmente.
Se invece intendete libri di avvicinamento alla lingua italiana esistono corsi di italiano per stranieri esattamente con testi che sono l’equivalente dei nostri per studiare inglese, francese, etc... 



E ora alcune curiosità che ci assillano da tempo:

“Se qualcuno vuole regalare don Chisciotte ad un bambino di otto anni cosa consigli? Quali sono i libri più richiesto dai bambini? E dai genitori? I classici si leggono ancora?”

E’ un discorso complesso. Partiamo dall’idea che genitori e nonni (gli adulti in genere) non avevano a disposizione tutta la scelta che c’è oggi, ma leggevano(leggevamo) quello che c’era. Quindi per molti il libro da leggere è il classico (Piccole Donne, Tom Sawyer, ...), perchè semplicemente non conoscono la produzione editoriale odierna. 
Di solito cerco di spiegare loro questa cosa, proponendo delle alternative, poi se uno è proprio convinto di voler regalare Il Piccolo Lord al bambino di 8 anni, consiglio loro di leggerlo assieme a lui ad alta voce, come momento intimo di coccola, come dire “Io ho amato questo libro, e voglio regalartelo”. Spesso suggerisco riscritture in albo illustrato, nel caso di Don Chisciotte per esempio ce n’è una di Lavieri, molto bella.


“Cosa dite ad un genitore che si lamenta che suo figlio non legge? E quando dicono che è troppo piccolo per i libri, che li strappa o se li vuole mangiare? O quando affermano (soprattutto i nonni! :-) ) che i loro bambini sono dei geni?”

Uhhh! Quante cose tutte assieme! :) 
Allora A chi dice che il figlio non legge, la prima cosa che rispondiamo è che devono smettere di dirlo. Lo so sembra una provocazione, ma è così, d’altronde se non gli piace e tutti dicono che è così perchè dovrebbe farlo? Detto ciò. è vero che ognuno deve trovare un libro chiave che glia pre il mondo della lettura, qualcuno lo trova da piccolo ,qualcuno da grande, qualcuno non lo troverà mai.  Di solito consigliamo di lasciarlo in libreria con noi qualche ora, così da lasciarlo libero di scegliere quello che più lo ispira. All’inizio stanno anche 2/3 ore esaminando pile e pile di libri, poi un po’ alla volta, capito che hanno la libertà di scegliere, tornano e sono più veloci sia nella scelta che nella lettura. 
Per i piccolissimi, se fanno così vuol dire che non viene data importanza all’oggetto libro già da parte degli adulti, in ogni caso è normale che un bimbo di 6 mesi morda tutto quello che gli capita a tiro! Noi consigliamo fin dai primi mesi di avvicinare i bambini anche alla pagina normale, perchè ci siamo accorti, che così facendo li rompono molto meno; penso sia una questione di manualità, che se per troppo tempo usano il cartone grosso, non imparano il movimento “del girare pagina” e a controllare la forza :) Comunque se la lettura è fatta assieme è difficile che il libro si rompa.
I nonni che affermano questo mi fanno sempre molta tenerezza, sorrido con loro e cerchiamo di guidarli ad una scelta, l’unica cosa su cui battiamo è che “sa già fare le foto con lo smartphone o sa strusciare il dito su un touchscreen” non vuol dire che non abbia bisogno del libro da farsi raccontare.

“Come ti poni nel confronti dei libri da supermercato? I bambini e i genitori entrano a chiederti libri commerciali? E come escono?”
Abbiamo un supermercato qui vicino e con piacere ci siamo accorte che i clienti spesso escono dal supermercato dove c’era il libro (scontato) e vengono comunque da noi ad acquistarlo.
Per il resto, niente è da demonizzare, ma se possiamo mostriamo ai clienti le alternative, e spesso (quasi sempre) escono con quest’ultime.

“Cosa pensi degli ebook per i bambini? I tuoi clienti li chiedono?”
Devo essere sincera che ne ho visti pochi e nessuno ancora ne ha chiesti, d’altronde  se uno ha un supporto per scaricare i libri, perchè dovrebbe venire a comprarli in libreria?
Penso che come in tutto il mondo dell’editoria ci siano cose magnifiche (penso a “Un Libro” di Tullet, o ai “Libri Volanti di Morris Lessmore”) e cose di cui non si sentirebbe la mancanza.



Adesso alcune domande più serie, ma ugualmente importanti per entrare dentro alle dinamiche commerciali di una libreria:

“La libreria indipendente soffre dei legami commerciali tra editori e distributori, essendo l'ultima di in una catena: hai dei consigli per gli editori?”

Gli editori dovrebbero ricordarsi che è la libreria il luogo deputato alla vendita, e che non siamo “nemici” da combattere, ma lavoriamo per lo stesso scopo: facciamo parte di una filiera dove il nostro ruolo è importante tanto (se non più) quanto il loro. Se a me piace un libro è chiaro che ne prenderò più copie ed è evidente che lo spingerò di più, perchè ne parlerò, lo consiglierò etc etc...
Dalla mia esperienza devo dire, che lavoro bene con i distributori e mi da molto fastidio quando vedo le piccole/medie case editrici che “svendono” i loro libri con offerte improbabili sui propri siti, perchè allora vuol dire 1) che non credi nel tuo prodotto 2) vuol dire che puoi abbassare il costo del libro anche nel canale normale e permetterci di vendere di più.



“Perché una libreria funzioni deve essere ben inserita nel territorio: come ti sei mossa? Hai trovato apertura nei confronti delle scuole? E il comune di Porcia? Ti sostiene?”

Porcia è una realtà molto particolare, siamo un comune di oltre 16.000 abitanti eppure la nostra è l’unica libreria. Ciò è dovuto al fatto che siamo “attaccati” a Pordenone, e di fatto il nostro comune è un satellite del capoluogo per molte cose. Ma abbiamo un’identità forte e un territorio bellissimo che dovremo imparare a valorizzare di più. 
L’istituto Comprensivo di Porcia, ha da sempre lavorato molto per la promozione della lettura, tant’è che dal 2001 ha una biblioteca scolastica, dedicata ai bambini e ragazzi che due volte a settimana è aperta al territorio e all’utenza libera.
Quindi ho trovato terreno fertile per aprire la libreria.
Inoltre  Pordenone, era la sede della Libreria BeccoGiallo di Alfredo Stoppa, una delle prime librerie dedicate in gran parte ai bambini e ai ragazzi, la libreria ha chiuso diversi anni fa, e sebbene ci siano diverse altre librerie e una in particolare curi molto bene il settore ragazzi, si sentiva la mancanza di una libreria specializzata.
Noi crediamo molto nelle “reti di intenti” e per questo cerchiamo sempre di collaborare con tutte le realtà territoriali. Al momento collaboriamo con diversi comuni e scuole, facciamo parte di CrescerLeggendo, un progetto dell’AIBFVG in collaborazione con Damatrà per la lettura dai 6 ai 12 anni, e di Nati per Leggere e Nati per la Musica.


Gli albi illustrati, queste meraviglie tra arte e poesia
“Noto che nel blog della libreria, poni l'accento sugli albi illustrati, mondo a sé rispetto alla produzione editoriale per bambini: hai voglia di spiegare anche a noi cos'è un albo illustrato, come si differenzia rispetto a un altro libro per bambini e perché a tuo parere è così importante?”

L’albo illustrato è un genere a sè, proprio come il fumetto. 
Spesso viene inteso come libro riservato ai più piccoli, perchè ricco “di figure” o meglio di  illustrazioni e con poco testo. 
Tutte queste caratteristiche lo fanno percepire come più facile, cosa che non è. O meglio, ci sono certamente degli albi più semplici che sono chiaramente per i più piccoli, ma non è vero che sono più semplici.
Si va da libri “semplici” come Lupo Baldo, OH-OH, Un libro a titoli come Ondine, Madame Butterfly,  Rimanere, che non sono certamente per bambini.
Mi spiego meglio, nell’albo illustrato, noi facciamo un doppio lavoro di decodifica: leggiamo i testi, ma leggiamo anche le figure i disegni, che spesso ci regalano emozioni e significati aggiuntivi rispetto al testo.
Contemporaneamente quindi educhiamo sia la parola, che l’occhio.
Kveta Pakovska, diceva che l’albo illustrato è la prima galleria d’arte del bambino, ed è effettivamente così. Con l’abbondanza di albi, degli ultimi anni, il bambino (e con lui l’adulto) esplora diversi tipi e stili di rappresentazione, affinando il gusto e la capacità di comprensione.


Fare rete, in questo momento storico, è molto importante:
"La tua libreria fa parte del Coordinamento delle Librerie per ragazzi: trovi sia utile in senso commerciale? Noi crediamo che fare rete sia assolutamente necessario, per superare insieme la crisi. Il coordinamento è nato con questo intento?"
Noi facciamo parte del coordinamento da poco più di un anno. Ci siamo entrate proprio perchè crediamo fortemente nell’unione e nella necessità di lavorare assieme e fare fronte comune in alcune situazioni. Inoltre è utile confrontarsi con altri professionisti, anche con maggior esperienza, e discutere sulla situazione economica, ma anche e soprattutto dei libri, delle scelte editoriali, ... Non crediate che siano delle banali riunioni mensili, spesso ci sono discussioni accese sui libri, sugli autori...


Eventi, laboratori, letture, festival:
"La tua libreria crea eventi, laboratori, letture? Le persone partecipano attivamente? Ci racconti l'esperienza di “Caro Autore” e di “Pordenonelegge”? Cosa pensi dei festival in generale? Sono efficaci, necessari, utili?”
La libreria, come dicevo, è un contenitore di idee e progetti. Organiziamo spesso eventi, di solito si tratta di incontri con l’autore, meno le letture, raramente laboratori perchè non abbiamo lo spazio. C’è una buona risposta, in 4 anni è andata buca una sola presentazione (ma devo dire che la data scelta non era delle migliori e la persona non ha voluto cambiare). La media è di 15/20 partecipanti. Inoltre organizziamo gli incontri per le scuole, le biblioteche e gli enti che ne fanno rischiesta.
Collaboriamo da sempre con Pordenonelegge e quest’anno (2014) siamo diventati anche sponsor della manifestazione, organizzando (è già il secondo anno) un incontro dedicato a un vincitore del Premio Andersen, in collaborazione con il premio stesso.
Pordenonelegge è una manifestazione importantissima con numeri da far girare la testa, finchè uno non viene non può neanche immaginare cosa vuol dire vivere i 5 giorni immersi  in una città che diventa “gialla”,  tra gli incontri, sedersi al bar (se trovi posto!) e accorgerti che nel tavolino accanto c’è l’autore che hai sentito il giorno prima o che sentirai dopo un’ora. Scoprire che gli autori sono persone normali, con cui puoi dialogare tranquillamente.
Il ruolo dei Festival è importantissimo, poi c’è il lavoro delle biblioteche, delle scuole e delle librerie che deve durare tutto l’anno, per non farlo diventare solo un bel momento, ma un appuntamento fisso che sia da volano al piacere di leggere. E’ anche il momento per scoprire autori nuovi, libri che non avremmo mai scelto da soli.
Caro autore, è il concorso riservato ai ragazzi dai 12 ai 14 anni, e negli anni ha permesso agli studenti e agli insegnanti di ampliare la loro conoscenza della letteratura per ragazzi, aiutando anche a svecchiare le letture estive e stimolando la voglia di leggere.

E infine, dopo averti investito dalle nostre mille domande, le ultime due:

“Qual è la domanda più assurda che ti è stata rivolta? E quale quella la cui tua risposta ti ha dato più soddisfazione?”

Oh beh, domande strane e situazioni assurde ne vediamo di sovente ... All'ordine del giorno sono le storpiature dei titoli, con risultati esilaranti, anche perché d solito sono le mamme o le nonne che devono tradurre  improbabili “pizzini” in aramaico antico scritti dai ragazzi.... Durante un Natale (forse il primo) una signora è entrata e ci ha chiesto se avevamo i sacchetti trasparenti per mettere via la biancheria....
La risposta che mi ha dato più soddisfazione (anche se probabilmente mi ha fatto perdere la cliente) è stato dire che non avevamo libri per bambini di 2 anni che insegnassero loro a tirare righe dritte, a zigzag (in pratica pregrafismo) e che anche se ci fossero non li terremo per principio perché a quell'età i bambini devono poter sperimentare i movimenti liberi e pasticciare... L’ho fatto perché era un’educatrice di nido, se fosse stato un genitore avrei risposto in un’altra maniera e poi ero alle prime armi. Oggi argomenterei meglio, convincendola a optare per altro.



Grazie Alice!
Se volete conoscerla lei ospita gli incontra LIA del gruppo di Pordenone e vi aspetta! 

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