ABBRACCI di Jimmy Liao - a cura del Dott. Luca Ganzerla

Testo a cura di Luca Ganzerla, Dottore di Ricerca, esperto e studioso di Letteratura per l’infanzia. Con stralci tratti dalla sua postfazione presente sull’albo.

Per le persone con troppe maschere sociali da indossare, per i bambini coraggiosi, per chi non si ricorda dell’ultimo abbraccio vero dato/ricevuto.


La letteratura per l’infanzia, e più nello specifico quella illustrata, ha intrecciato molte volte la sua produzione con il tema degli abbracci. Qualche Natale fa, un albo firmato David Grossman e illustrato da Michal Rovner, intitolato per l’appunto L’abbraccio, fu un piccolo caso editoriale
, probabilmente ben aldilà dei reali meriti di un’opera un po’ sopravvalutata. In altri casi l’abbraccio è qualcosa da cercare per tutta la storia, come ci ricorda il divertente Voglio un abbraccio! di John Rowe, una storia che in qualche modo rimanda a quella di Jimmy Liao, almeno nel punto in cui il leone accetta la parte più vera di sé, quella che lo spinge a mandare a quel paese la necessità di corrispondere allo stereotipo di leone, padrone delle proprie emozioni, fiero sino alla supponenza, per cercare invece la tenerezza, il conforto, l’approdo sicuro di un abbraccio. Come il riccio di Rowe, anche il leone dalla rossa criniera di Liao cercherà invano l’abbraccio di chi, per contro, lo vede per quello che rappresenta, ossia un carnivoro, un predatore feroce, un cacciatore, una minaccia, un pericolo.



Abbracci si rivela il consueto libro atipico di Liao. Una storia nelle storie di tanti abbracci. Se si escludono i primi due abbracci – volutamente sdolcinati per creare l’effetto vomito nel lettore quanto nel leone – tutti gli altri giostrano tra differenti registri narrativi (lirico, epistolare, comico, paradossale, quiz, ecc…). Unito al testo verbale, nessun abbraccio è soltanto un abbraccio. C’è sempre dell’altro, un significato ulteriore e profondo, su cui il lettore deve meditare creando connessioni, recuperando conoscenze, meglio se legate al mondo animale. Mondo non solo affine, non solo confinante, ma mondo di cui gli esseri umani sono parte integrante, a cui appartengono come specie fra le specie. Nessuna discriminazione. Non potrebbero esserci abbracci altrimenti. Perché gli abbracci livellano le distanze, ridefiniscono le differenze, assorbono le sofferenze in una forma condivisa di rielaborazione. Per abbracciarsi non si può volare, non si può oscillare. Bisogna fermarsi. Incontrarsi. Convergere. Proprio come il bambino ormai ragazzo e il leone dalla rossa criniera sul finire dell’albo.



L’intreccio della cultura orientale con quella occidentale rappresenta da sempre elemento pregnante dell’arte creativa di Liao e trova espressione piena anche in questo albo. La trama del libro richiama La Storia infinita di Michael Ende, tuttavia i personaggi dalle forme tondeggianti e dalle teste sproporzionate rimandano chiaramente al mondo dei fumetti giapponesi.



Per certi versi il leone dalla rossa criniera protagonista di questa storia è anche un archetipo dei personaggi cari a Liao. Come molti di loro, anche lui è intento a negare la sua reale natura, impegnato com’è ad adattarsi al ruolo che la società e gli altri gli hanno assegnato. Ma anche qui, come in altre storie di Liao, c’è qualcuno o qualcosa (un libro?) che apre uno spiraglio, offre una ragione per non arrendersi, per togliersi una maschera che non ci si ricordava di aver indossato. Ne sortisce così una storia fatta di abbracci, una storia in cui ogni abbraccio ci interpella su piccole e grandi questioni della vita, su questioni pubbliche e private, ordinarie e straordinarie, personali e collettive, sul rapporto con noi stessi e con gli altri (persone o animali, non importa). Ogni abbraccio è un incontro: tra chi si sente colpevole e chi è disposto a perdonare, tra chi si sente escluso e chi accoglie, tra chi si è perso e chi l’ha ritrovato. Se autentico, l’abbraccio è una ricerca di armonia, una nuova premessa, un sospirato punto d’arrivo, un angolo sicuro di mondo, è dichiararsi, riconoscersi, condividersi e chissà quanto ancora potremmo continuare. A pensarci bene, però, per Jimmy Liao un abbraccio è una storia infinita racchiusa in un istante.  



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