STREGHE SI NASCE O SI DIVENTA? - una guida studia prima dell'incontro

Le prime "streghe" vengono fatte risalire ai tempi dei greci per i quali la figura della maga era l'unica figura di donna con poteri misteriosi. Le figure temute erano quelle di donne "troppo belle" che esaltavano la loro bellezza creando polveri cosmetiche  e unguenti grazie ad una profonda conoscenza erboristica.

Basti pensare a Circe, splendida donna che ossessionava gli uomini con il proprio fascino (uomini che considerava porci - vedi Odissea), a Medea di Euripide dagli occhi splendidi e luminosi, oppure le Baccanti (o Menadi) giovani fanciulle che danzavano nude o travestite da animali, divoratici di uomini.

Circe , Edward Burne-Jones

Anche due divinità greche compivano sortilegi: Selene (la luna) confidente delle maghe e Ecate donna potente e fiera, funesta e distruttiva.

I romani daranno la svolta negativa a queste "figure" grazie a Ovidio che utilizzò il termine "strix" (che sarebbe il nome scientifico di alcune famiglie di rapaci) che si mutò in "striga" nel latino popolare, da cui deriva il più moderno "strega". Questo rapace era però descritto come un animale che succhia il sangue agli infanti.

Con Plinio le "striges" si recano dai lattanti di notte sotto forma di pipistrello per avvelenarli allattandoli.

Sempre in epoca romana si narra che Lamia (amante di Giove alla quale Giunone gelosa, uccise i figli) chiese a Giove la capacità di trasformarsi in animale dallo spirito maligno. 

Lamia (first version) by John William Waterhouse (1905)

Anche per i Sassoni, i Franchi e i Longobardi, le streghe saranno divoratrici di sangue e carne.

Queste streghe ante litteram restarono sospese tra bene e male, ammirazione e diffidenza, desiderio e repulsione, a causa di una letteratura al maschile, attratta da queste donne bellissime e sapienti, dalle quali dovevano proteggersi indicandole come tentatrici.

Le origini della strega come appare nell'immaginario odierno, sono da far risalire all'epoca dell'inquisizione, periodo storico durante il quale il culto religioso era alla base della società e pertanto guarigioni "miracolose" con tisane o impacchi erboristici erano considerati alla stregua di sortilegi.

A questo punto della storia, letteratura antica, racconti orali, documenti storici di donne condannate al rogo e ovviamente cultura patriarcale (per non dire maschilista) fondono i vari elementi, trasformando donne conservatrici di rituali antichi e ottime conoscitrici degli elementi naturali, in donne che possono assumere sembianze animali (le baccanti), all'occorrenza cannibali (strix), maligne e vendicatrici (Lamia), dedite a rituali a sfondo erotico (baccanti) legati al maligno.

In molti siti filo-esoterici viene riportato il pensiero dell'inglese Margaret Murray, esperta di studi sulla stregoneria che meglio di me spiega: "...le "streghe" erano quelle donne che, tenacemente, malgrado il mutare dei tempi, avevano seguitato ad eseguire i riti di quella religione precristiana che era estesa in tutta Europa Occidentale dall'antichità ... Proprio perché le streghe erano ancora legate agli antichi rituali, vennero definite, da chi tali rituali non condivideva, come "donne possedute dal diavolo" e i loro gioiosi e misteriosi convegni come manifestazioni oltraggiose e peccaminose. La loro bellezza venne con il tempo sempre più negata , fino all'odierna idea di bruttezza e le loro arti tanto confuse e fraintese che di loro non rimane altro che l'immagine di vecchie megere che volano in groppa alle scope, che si trasformano in animali e passano il tempo a mescolare strani intrugli in vecchi calderoni"

Disegno di Gustave Doré raffigurante la Strega di Endor che invoca lo spirito di Samuele su richiesta di Saul
La strega però riesce ad emergere "positivamente" in molte aree rurali italiane: nel ponente ligure vengono chiamate "bagiue" (le streghe di Triora) il cui significato è di donne "diverse", comunque capaci di fare fatture; in Piemonte troviamo le "masche" donne normali ma dotate di facoltà sovrannaturali che tramandano di madre in figlia, la loro indole è dispettosa e vendicativa ma non maligna, anzi anche in grado di guarire dalle malattie; le "Strii" della comasca erano donne belle o vecchine pacifiche assai sagge ed esperte conoscitrici di erbe e rimedi naturali; etc.... sono molte le località che vengono definite ... delle streghe.

Per dare una conclusione (semiseria) io mi sento di affermare che le streghe erano e sono delle profonde conoscitrici dell'erboristeria, che condividono tra loro e tramandano alle figlie il proprio sapere. Probabilmente le più giovani (e quindi belle) inesperte e bisognose di confrontarsi con le altre si riunivano, di nascosto da chi avrebbe carpito i loro segreti, direttamente nei boschi e nelle campagne dove reperivano la materia prima per le loro ricette. Si sa che tante ragazze insieme "fa festa" (oggi farebbero un aperi-sabbat) e quindi, libere dal controllo maschile, esprimevano il loro senso di libertà con danze e canti.

Le streghe di Benevento.
Gli uomini che vi si imbattevano, e che le desideravano, frustrati per non poterle avere le tacciavano di essere adescatrici in modo da non sentirsi colpevoli o per non reputarsi respinti. Ovviamente le donne prive di spirito le detestavano per invidia e da una donna invidiosa non vengono proprio dei complimenti, anzi, un bel rogo è sempre una bella soluzione. 

Ma le streghe hanno continuato per secoli a studiare, forse oggi frequentano scienze farmaceutiche all'università, ma quel che è certo che strega si diventa, con impegno e dedizione... del resto mi sembra che ultimamente gruppi di donne bellissime e colte si riunisco in vari luoghi d'Italia, in cerchio intorno ai loro tomi, professando il LIA adepte delle 3A. 

Elisabetta Taramasco

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