If you are a dreamer, come in,
If you are a dreamer, a wisher, a liar,
A hope-er, a pray-er, a magic bean buyer . . .
If you’re a pretender, come sit by my fire
For we have some flax-golden tales to spin.
Come in!
Come in!
The giving tree è, nella storia della letteratura per l'infanzia, uno dei lavori più controversi e dibattuti che sia mai stato pubblicato. E' stato analizzato in ogni suo centimetro e gli si sono attribuite decine di interpretazioni differenti.
Cercando notizie sul nostro autore di questa settimana mi sono avventurata in un viaggio nei favolosi anni '60 e '70, al ritmo di Johnny Cash e di strade assolate dell'Illinois e della Chicago piena di arte, musica e culla di nuove tendenze.
E ho provato a conoscere questo geniale artista cercando di capire la sua sensibilità, il contesto nel quale è vissuto e il suo genio.
Nel 1964 Sheldon, per tutti Shel, viene incoraggiato dal suo amico Tomi Ungerer (proprio l'autore de I tre Briganti!!) a contattare la grande editor Ursula Nordstom, che ha già pubblicato La Tela di Carlotta e Nel paese dei mostri selvaggi nella mitica casa editrice Harper & Row . Il lavoro che Shel vuole sottoporle è una poesia illustrata che ha già subito rifiuti da altri editori che la avevano considerata troppo triste per i bambini e troppo semplice per gli adulti.
Shel ha già in parte realizzato i suoi sogni: è il vignettista di Playboy e ciò gli permette di girare per il mondo raccontando le sue storie, dando la sua visione personale e ironica di ciò che vede.
Nel 1960 aveva già pubblicato il libro "Now, here's my plane...", una raccolta di strisce in cui due uomini condannati alla gogna cercano di trovare un piano per liberarsi. Anche in questo caso l'opera fu giudicata da molti pessimista, ma Shel non la pensava affatto così: "There's a lot of hope even in a hopeless situation." affermava parlando dei suoi due prigionieri.
Ma Shel è anche un poeta dolce e malinconico e L'Albero è considerato un capolavoro universale proprio grazie a queste sue caratteristiche. Viene accettato dalla casa editrice e pubblicato, all'inizio in un numero di copie limitato.
Nel 1960 aveva già pubblicato il libro "Now, here's my plane...", una raccolta di strisce in cui due uomini condannati alla gogna cercano di trovare un piano per liberarsi. Anche in questo caso l'opera fu giudicata da molti pessimista, ma Shel non la pensava affatto così: "There's a lot of hope even in a hopeless situation." affermava parlando dei suoi due prigionieri.
Ma Shel è anche un poeta dolce e malinconico e L'Albero è considerato un capolavoro universale proprio grazie a queste sue caratteristiche. Viene accettato dalla casa editrice e pubblicato, all'inizio in un numero di copie limitato.
La storia racconta l'amore unico tra un albero di mele e un bambino: l'albero è generoso e benefico e durante tutta la sua esistenza si dona al bambino, in cambio della sola felicità che il donarsi gli restituisce. Il bambino si fa uomo, ma l'Albero continua a darsi a lui in tutte le sue parti: foglie, frutti, rami e legno. Anche quando rimane soltanto un ceppo quasi morto, la felicità del vecchio Albero è collegata a doppio filo a quella dell'ormai anziano amico.
La storia ha avuto moltissime interpretazioni, tra cui quelle più significative sono quelle riguardanti la visione religiosa, ecologica e familiare: L'albero come immagine di Cristo sacrificato per l'umanità, l'Albero madre che si dona ai propri figli, Madre Natura che generosa nutre gli uomini sono solo alcune delle simbologie riscontrate nel racconto. Alcuni autori hanno invece messo in dubbio l'innocenza del libro, sottolineando l'aspetto Madre generosa - Figlio avido ed egoista, qui rappresentata con finta sensibilità ed edulcorazione.
Alla fine degli anni '90 uno studio ha comparato le interpretazioni date dalle mamme svedesi con quelle delle mamme giapponesi: nelle prime prevale la visione dell'albero e del bambino come due buoni amici. Le mamme giapponesi leggono invece nella vicenda una simbologia legata al rapporto mamma figlio.
Alla fine degli anni '90 uno studio ha comparato le interpretazioni date dalle mamme svedesi con quelle delle mamme giapponesi: nelle prime prevale la visione dell'albero e del bambino come due buoni amici. Le mamme giapponesi leggono invece nella vicenda una simbologia legata al rapporto mamma figlio.
In realtà questo piccolo racconto, che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e che compie 50 anni, è secondo me un vero e proprio capolavoro di malinconica dolcezza espressa grazie alla geniale sensibilità del suo papà.
Shel Silverstein è stato artista a tutto tondo: scrittore, illustratore, autore teatrale e poeta, ma anche un importantissimo musicista, vincitore di Golden Globe e nominato all'Oscar.
Godetevi questa performance: Shel Silverstein canta la canzone scritta per Johnny Cash, A boy named Sue.
Godetevi questa performance: Shel Silverstein canta la canzone scritta per Johnny Cash, A boy named Sue.
La vita di Shel è costellata da drammi familiari, morti improvvise e drammatiche. Ma nonostante questo non ha mai perso il suo occhio ironico, pieno di speranza e fiducia nel mondo.
In Italia lo conosciamo anche per Lafcadio, il leone che mirava in alto, Chi vuole un rinoceronte ad un prezzo speciale e Alla ricerca del pezzo perduto.
Volete approfondire ancora?
Ecco qui una serie di link utili
Valeria
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