Benjamin
Lacombe, parigino doc classe 1982, è l'illustratore del nostro gioco
della scorsa settimana.
Il
suo Biancaneve è riconoscibile tra mille: i suoi personaggi
sognanti, gotici e onirici stanno entrando da alcuni anni nell'olimpo
delle illustrazioni d'autore.
Diplomato alla Scuola Internazionale di Arti Decorative di Parigi, ad appena 24 anni pubblica il suo primo lavoro, Cerise Griotte, che viene immediatamente inserito dal Times nella lista dei 10 libri illustrati migliori del 2007 negli Stati Uniti.
Con
un inizio del genere Lacombe non poteva non scalare velocemente ogni
traguardo artistico e commerciale: mostre personali, opere tradotte
in tutto il mondo, riconoscimenti e marketing sono dalla sua parte.
Il
suo stile rientra secondo molti dell'arte Lowbrow, un movimento artistico originario negli anni '70 e rinato attorno al
2006, con tratti gotici, surreali, punk, ma anche pop e kitsch, che
oggi predilige il macabro e talvolta il sarcastico. Molti invece
vedono nelle sue opere l'impronta dei Preraffaelliti, del '400 italiano e dell'arte fiamminga. Sta di fatto che Lacombe
viene analizzato come un artista fatto e finito, onore che spetta a
ben pochi illustratori.
Le
Streghe nelle opere lacombiane sono state rappresentate in modi
differenti: hanno tratti animaleschi e gotici come in Biancaneve o
dolci e malinconici come in Le petite Sorcier (La piccola
Strega).
Il tema delle streghe lo appassiona portandolo nel 2008 alla
pubblicazione de Le Grimoire de Sorcieres (il
Grimorio, il libro magico, delle streghe).
Le
protagoniste dei suoi libri, quasi solo donne, sono eroine romantiche
e tristi, dagli occhioni spalancati e meravigliati: Ondine,
l'acclamatissima Madame Butterfly e le altre hanno in comune una
sorta di malinconica e ineluttabile visione del mondo. Quando sfoglio
un suo albo immagino che il lieto fine sia impossibile, oppure
silenzioso e nebuloso. Ecco forse perché Lacombe è molto apprezzato
tra gli adulti e ha creato albi illustrati indirizzati esclusivamente
a loro, come Les contes macabres o Notre-Dame de Paris.
Una
curiosità: i suoi amati cani sono fonte costante di ispirazione e
spesso fanno capolino nelle sue opere a sorpresa.
Valeria
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