Illustrazione di Nani Tedeschi,
dal libro Le filastrocche del nonno,
Edizioni Eupalino, Milano, 2003
(grazie Nadia!)
dal libro Le filastrocche del nonno,
Edizioni Eupalino, Milano, 2003
(grazie Nadia!)
Per cominciare a parlare del tema di ottobre abbiamo fatto questa domanda al gruppo:"Ma... se dico nonni, qual è la prima sensazione, odore, cibo, profumo, ricordo che vi viene in mente?" Ci siamo commossi, abbiamo sorriso, abbiamo aperto la scatola dei ricordi e ne è venuto fuori….. l’affetto, il dolce, il cibo, le coccole, tanti ricordi di vita che portiamo nel cuore.
Ecco a voi i NOSTRI nonni!
Io di mia nonna materna, Nila (da Petronila) ricordo che portava al collo sempre una croce enorme nera, di giaietto. Fu il suo regalo per la mia Prima Comunione che però dovevo ridarle subito perché sarebbe stato mio solo dopo la sua scomparsa. Ricordo quando mia mamma me lo diede.... è ancora con me ed è uno dei miei tesori più preziosi insieme ai suoi orecchini. E poi ho conservato per anni nel armadio, dentro a una borsa di plastica, il copri-spalle di lana verde che portava sempre. Lo tiravo ogni tanto fuori solo per sentire il SUO odore.... Invece Mima (di Adosinda) mi ha insegnato a fare uncinetto. 10 metri di uncinetto! Ricordo anche i denti nel bicchiere sul comodino.......
Da spagnola vi dico che lo stereotipo della nonna italiana in cucina è molto forte, ma lo è anche nei vostri ricordi:
- Giorgia: Pane burro e zucchero
- Viviana: la pizza della nonna....
- Fulvia: pollo ruspante con patate
- Franca: Minestrone
- Tatiana : minestrina con tanto parmigiano e tisana di Karkadè….
- Due sorelle ricordano la loro nonna così: ci lasciava un angolino x impostar acqua e farina da tirare con il nostro matterello
Claudia ricorda suo “nonno paterno, già molto malato, che quando andavo a trovarlo, dal suo letto, mi invitava sempre a buttare via la gomma da masticare e prendere una delle sue "buone caramelle al miele" e mia nonna seduta davanti ad un grande armadio con lo specchio che scioglieva i capelli e si pettinava per poi raccoglierli di nuovo in un "ciuppillo" come lo chiamava lei... Era un'immagine che ogni volta mi incantava...”
Raffaella: mio nonno primo guardava la tv riflessa contro il vetro la domenica, mia nonna Savina faceva una piadina che mi ricordo ancora l'odore per non parlare dei pomodori cotti sulla stufa a legna nei bidoni giganti...che tempi. Ma quanti romagnoli??? È si ricordano tutti di buon cibo....i nonni ci cucinavano piatti succulenti...è mia nonna tirava la pasta fresca con il matterello ad una velocità che nemmeno mio marito che fa lo chef e capace !!!
Angela: Il sapore della ciccia tagliata con le forbici (e io sono vegetariana!) e le casine con le finestrelle che si aprivano da parte di una nonna, la parola "scarana" dell'altra nonna (sedia nel dialetto italianizzato romagnolo); di un nonno ricordo solo che era altissimo e rosso di capelli e purtroppo già molto malato di Parkinson e con il bastone; l'altro nonno era il mio preferito, Nonno Toni, un uomo ironico e gentile, capace di dire alle suore che avevano fatto felice l'uomo che non le aveva sposate, ma se ti sgridava erano guai. Morto quando io avevo 12 anni di tumore. Il mio primo dolore enorme: un dolore che non lasciava spazio ai pensieri felici.
Francesca: Scusate io mi sto commuovendo ..... penso che sia uno dei post più belli in assoluto....... mia nonna era vedova, viveva in montagna e doveva tirare su due figli. Aveva gli animali e vendeva al mercato quello che poteva. Il mercato era distante 30 km. E al paese non era l'unica a vivere così, ma lei essendo sola non aveva alternative, doveva VENDERE, e così si incamminava di notte (boschi e lupi erano presenti ma lei non se ne curava, non avrebbe potuto "permetterselo") per arrivare prima al mercato e riuscire così a vendere la sua mercanzia. Aveva un unico paio di orecchini d'oro, che indossava la domenica a messa e che ovviamente ha lasciato a me. Prima nipote adorata (un adorazione reciproca) e con il nome del marito scomparso in guerra ......... Sono un ricordo preziosissssssimo
Sara: ricordo mia nonna Alice che partiva sulla bici restando in piedi su un pedale x un bel po' prima di salire...il grande mistero di me bambina come fa a non cadere?? E ricordo un contratto che le feci firmare x farla venire al mare con noi...ma l'anno dopo non c'era più. Quel pezzo di carta era la cosa a cui più tenevo...per anni mi segui nel portafoglio ogni tanto lo tiravo fuori e pensavo a lei...tredici anni fa mi rubarono la borsa e piansi solo x quel foglietto... i racconti dei nonni erano meglio di mille favole ed erano vere avventure.le nonne che da piccole andavano al fiume a lavare i panni il nonno che rubava i dolci dal negozio del padre e che veniva legato alla sedia x studiare l'altro nonno che aveva fatto km a piedi x scappare dalla guerra....
Nadia: Io penso a mia nonna materna, Nonna Filomena, per i figli delle mie sorelle e dei miei cugini ribattezzata NonnaFilo. Purtroppo i miei figli non ha fatto in tempo a vederli nascere, però sapeva che stavano arrivando... finalmente. Ricordo ancora la sua contentezza e benedizione quando le diedi la bella notizia al telefono, ricordo le sue risate, i suoi occhi azzurro grigio tortora, la consistenza della sua pelle, le forcine e i pettinini per sistemarsi i capelli, le quarantamila sottovesti e sottogonne maglie e contromaglie che aveva sotto i vestiti anche d estate, le risate ogni volta che vedevo questo 'spogliarello' quando dormivo da lei, il fazzoletto in testa che così i capelli non si scompigliano, le chiacchierate a luce spenta sotto le coperte... buonanotte per tutta la notte. E al risveglio "Buongiorno per tutto il giorno" . I suoi racconti di qd era bambina, del suo amore ancora vivo per il padre dei suoi figli, mio nonno, disperso in Russia e mai tornato dalla guerra, il coraggio e la sicurezza che aveva e che infondeva: " Nadiú (così mi chiamava), tu sai cosa fare..." Potrei stare ore a parlare dj mia nonna, vista l ora l' ultimo ricordo: la ninna nanna che mi cantava Nonna, nonna nonnarella, sento ancora lo scandire del ritmo con la sedia che andava su e giù e la cantilena della sua voce tra una strofa e l' altra: " Nonna nonna, nonna nonnarella... Il lupo si é mangiata la pecorella...." la cantava lei a me l' ho cantata e ancora la canto ai miei bimbi! NonnaFilo : il filo che conduce la mia vita e, per ora, anche i temi dei ns incontri di lettura. Il 18 del mese scorso avrebbe fatto 99 anni, il 25 ottobre saranno già 5 che non c'è più!
Anche Leonardo e Sara ricordano una filastrocca <<Buonanotte cuore di nonna, sogna un cavallo bianco, che galoppa in riva al mare e ti manda tanti, tanti schizzi!>> ogni sera prima di dormire...
Solidea: Io in realtà ho conosciuto solo i nonni paterni, seppur anche gli altri fossero in vita. Nonna, donna tutta d'un pezzo, non è mai stata dolce e non elargiva coccole e baci.....ma ti faceva sentire parte della sua vita e presente nei sui pensieri. Con loro ho passato molte estati da bambina...levataccia alle 4 del mattino per andare al mercato generale della frutta....un mondo ricco di suoni e profumi. Poi a colazione c'era il pane appena sfornato con un bel pezzo di formaggio..... I nonni erano fruttivendoli ambulanti e il primo paesino in cui si fermavano c'era un lavatoio in pietra a 6 posti con acqua potabile che scorreva sempre e nonno mi faceva lavare il viso "per togliere le ultime tracce di sonno".....te credo era un gelido quell'acqua.... Ancora oggi quando entro dal fruttivendolo e mi accoglie il profumo dei meloni o delle pesche, i miei ricordi vanno alle mie estati da bambina. Nonno invece aveva sempre un sorriso....e mi piaceva un sacco quando ci raccontava dei suoi ricordi di prigioniero in guerra, dei mille modi che si inventava per sopravvivere, dei suoi ricordi del disastro del Vajont e altri eventi che hanno caratterizzato la vita della comunità della valle del bassanese. Ottimo narratore e soprattutto sapeva farti cogliere, anche nelle situazioni più gravi, il lato ironico. Era talmente leggero il suo narrare......
Teuta ha fatto commuovere tutti noi con la sua storia…
“Io quando penso ai nonni, sento il calore... appoggiavo la testa su di loro e sentivo la pace... la mia nonna mi ha cresciuta. A settembre ero incinta e sono andata al mio paese prima del parto senza sapere che stava male. A ottobre ha fatto un operazione per togliere un tumore all'utero ormai andato troppo avanti. Era diabetica, ha avuto una complicazione post operatorio ed è andata. Io l'avevo chiamata dopo l'operazione e stava bene. Mi ha detto : salutami Sandro-mio marito e Mattia mio primogenito ancora nella pancia all'ottavo mese. Io l'ho preso in giro dicendoli che mio marito si ma Mattia dove lo trovavo. Lei furba, mi ha detto: quando fai l'ecografia. Un giorno chiamavo per parlargli ma nessuno me la passava. Era andata... Ho pregato a mio marito per farmi andare in Albania per un ultimo saluto. Ha chiamato i miei e poi il medico e sono stati tutti d’accordo sul pericolo di questo lutto. Allora dopo una giornata di lutto incredibile ho deciso che forse dovevo stare attenta per via delle contrazioni. Poi è arrivato Mattia che sembrava tappare il buco di quel dolore incredibile. Mi svegliavo la mattina che sentivo la presenza di mia nonna sul mio cuscino, per un anno. Quando Mattia aveva 5 mesi sono andata a casa ed è stata dura. È stato quello il momento peggiore. Ancora oggi quando ci penso mi manca l'aria. Lei è stata tutto per me. Era una tosta, nata orfana ma una persona di pazienza e forza incredibile. Lei la mia colonna. In questi giorni sono 9 anni dalla sua morte ma io ancora non so il giorno giusto. Non lo voglio sapere. Non mi interessa. Mi manca... Managgia a voi che mi fatte pensare a questa mancanza... Ah lei era la nonna materna, quella paterna in trent'anni, non si è ricordata una volta il mio nome ma tanto a me bastava quella materna... Il nonno materno invece mi ha lasciata 29 anni fa il giorno del natale e la sua l'ho vissuto più come un tradimento, abbandono... Era il mio amico, il compagno dei giochi, il mio mentore. Un altra colonna che ancora mi regge...ho dormito per 25 anni (con qualche buco di qualche anno) con mia nonna e pure lei si svegliava mi trovava sveglia e si metteva a chiacchierare. Aveva 5 figli, qualcuno fuori città e mi parlava delle sue preoccupazioni su ciascuno dei figli e nipoti... poi io gli dicevo adesso dormi che leggevo fino a tardi e lei beveva il suo bicchiere d'acqua e si girava. Non si è mai lamentata delle luci acesse per metà notte, dei miei rumori. Parlavo più con lei che con mia madre. E poi c'erano le giornate no e mi infilavo nel suo letto. Mi mettevo fin da bambina una gamba sopra di lei che dormiva sempre di lato e cosi fino all'ultima volta che ho dormito con lei... non smetterei mai di parlare di lei o di mio nonno che pur di farmi mangiare inventava storie avventurose sulla sua infanzia. Quando c'era la ricreazione e lui non andava al lavoro, mi comprava le castagne o le giuggiole o altre cose nei banchetti davanti alla scuola e me li portava. O veniva a vedermi quando facevo ginnastica e si divertiva con le mie marachelle (ero una peste). Mi ricordo ancora com'ero orgogliosa di lui che quando stava a casa invitava sempre gente a cena, diceva a tutti che aveva 6 figli ed io ero la minore... una casa senza porte chiuse quella dei miei nonni e lui cantava sempre con i suoi amici. Serenate, canzoni partigiani, era uno che a 13 anni era andato partigiano...”
Con la sua storia Teuta ci ha fatto pensare che bisogna ricordare sempre questi momenti per sapere poi affrontarli meglio con i propri figli. Una persona non ci lascia se rimane viva nei nostri ricordi.... vero?
La sorella di Teuta, Romina, ci ricorda anche che… è una fortuna avere i nonni,è un affetto insostituibile ed è anche vero che rimangono vivi sempre nei ricordi, quelli nessuno ce li può togliere non per niente le frasi più sagge iniziano con: mia nonna diceva...
Cristiana: la cosa meravigliosa è che spesso mi trovo a fare le cose come le faceva lei, indosso un suo giacchetto, che come tutte le persone anziane, conservava per le occasioni, ha qualche buchino suo gomiti ma io lo metto lo stesso.
Elena: Ho imparato a fare a maglia a 8 anni, e poi la torta cotta nella stufa, le preghierine prima di dormire e qualche filastrocca allora incomprensibile...ah,anche per me il vestito blu a fiorellini, lo porta ancora a quasi 90 anni!
Laura un vestitone blu con le margherite bianche....
Gloria: odore di torta di mele un po' bruciata! sempre il profumo di mughetto dentro gli armadi! sul suo viso un sorriso aperto vivace e genuino!
Rita: Tanti calore, amore! Tante attenzioni.
Silvia: Profumo di mosto e vendemmia..... Uncinetto pure per me....
Maria-Sole: Le caramelle verdi Valda, poi la canzone tradizionale Grillo bel Grillo (è così il nome?) di mia nonna (adesso mi sembra tristissima ma quando ero piccola no, la melodia mi cullava) e una storia del pastore, le pecore e il lupo (non mi ricordo bene la trama) che mi raccontava mio nonno analfabeta sul lettone. Mio nonno lo adoravo! Spero di rincontrarlo un giorno.
Francesca: ricordo il profumo della Cera di cupra! La mia nonna ne usava in gran quantità! E poi ci sono un'infinità di cose che non scorderò mai.... Aggiungo: oggi ho riordinato tutte le sciarpette, i foulard, ecc della mia nonna (parlo solo di quella materna perché quella paterna era già morta quando io sono nata), sono la sua eredità per me che non c'è stagione in cui non indosso una "sciarpa" al collo!
Ileana: Natale....profumo di arance..me bambina incantata a guardare un albero di Natale grandissssssimo e il nonno a presiedere una tombola:)))
Paola: Nonna Francesca l'orto e il cesto dei luppini......mai mangiati luppini così buoni. evviva i nonni ed i semi che lasciano dentro di noi! Pronti a germogliare......al momento opportuno. ....Grazie a tutte per le bellissime condivisioni! Quanto adoro questo gruppo!!!!
ANCHE NOI!
Ana
PS. voi vi ricordate il numero di telefono dei vostri nonni? Io si! 212147
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