Prima di primi incontri sui lupi abbiamo consegnato una piccola lettere alle nostre guide per aiutarle a prepararsi all'incontro!
Oggi ve la facciamo vedere per farvi capire il lavoro che ogni giorno facciamo dietro le quinte del blog, con chiacchiere senza fine e mille idee! Ci stiamo divertendo molto ma... ci teniamo davvero!
Il lupo lupo è un mammifero carnivoro,
appartenente alla famiglia dei canidi, cioè molto simile ad un cane lupo (quel
cane che tantissimi hanno e che si suole chiamare pastore tedesco).
Le numerose leggende fiorite intorno al
lupo lo raffigurano come un animale cattivo. In realtà il lupo lupo
diventa spavaldo e aggressivo soltanto quando ha fame, come molti altri animali. Quando ha la pancia piena è addirittura un po’ pauroso.
diventa spavaldo e aggressivo soltanto quando ha fame, come molti altri animali. Quando ha la pancia piena è addirittura un po’ pauroso.
Il lupo lupo ama andare a caccia in
branco: il più forte del gruppo fa il capobranco e i lupi lo seguono in fila
indiana calpestando le orme gli uni degli altri in modo da lasciare sul terreno
una sola orma. Ingegnoso!
Se un lupo contende al capobranco il suo
potere, lo sfida e lo fronteggia digrignando i denti e ringhiando. Sovente non
si arriva al combattimento perché il capo, quello vero, riesce a farsi
riconoscere e impone all’avversario la classica posa di sottomissione. Quella
che assumono i cani quando vogliono farsi coccolare dai loro padroni e si
mettono a zampe all’aria con il collo e la pancia ben esposti, come dire: se
vuoi mordermi, prego, accomodati pure!.
Il lupo lupo vive in Europa, in Asia,
nell’America Settentrionale nelle foreste o nelle zone cespugliose, nei boschi
insomma. Ma gli uomini con i loro cani, i fucili, le seghe elettriche, le moto
da cross sui sentieri hanno disgustato i lupi e li hanno obbligati a spostarsi
in zone più selvagge.
Si può
quindi affermare con una certa sicurezza che di lupi nei boschi ce ne sono ben
pochi, la maggior parte abita nelle favole.
Dove esistono ancora lupi selvatici, se
di inverno hanno fame, possono anche arrischiare di avvicinarsi ai paesi per
cacciare animali domestici.
Normalmente però la selvaggina, gli
uccelli o anche i germogli, i muschi, i licheni costituiscono una dieta
sufficiente per il lupo lupo senza costringerlo a fare incursioni nel mondo
abitato.
Se infatti il lupo lupo avesse
continuato a disturbare uomini, gatti e galline, forse oggi non esisterebbe
più.
Ciò sarebbe un gran peccato perché
avremmo fatto uno sgarbo alla natura e senza la memoria del lupo lupo non
potremmo più raccontare belle storie, avvincenti e un po’ paurose, dove i lupi
si danno un sacco di arie, ma alla fin fine accettano di essere presi in giro!
Lasciamolo dunque vivere lassù tra cervi
e mufloni, sognando di mamma lupa che alleva i suoi piccoli giocherelloni e
birichini.
E pensiamo a Romolo e Remo trovati nel
cestino, abbandonato in riva al Tevere, e allevati dalla lupa. Chissà come si
sono divertiti da piccoli in mezzo agli altri lupacchiotti!.
(tratto da http://www.filastrocche.it/contenuti/il-lupo-lupo/ )
Care
guide che con entusiasmo avete aderito alla nostra folle idea di creare
dei gruppi di lettura veri e in ogni città d'Italia, quello che vi presentiamo
sono spunti di riflessione per condurre il gruppo: domande, idee, riflessioni
che potrebbero aiutare noi e voi a sviscerare insieme ai nostri amici e amiche
il tema così sentito e importante del lupo.
Sentitevi libere di seguire, non seguire, buttare il foglio, tenerlo come la cosa più preziosa del mondo, scarabocchiarlo, tagliuzzarlo, dipingerlo... Insomma, siate creative e soprattutto DIVERTITEVI!
Per
il Blog Leggere insieme... ancora, che sarà costruito da tutti noi con
interviste, resoconti degli incontri, bibliografie tematiche etc, avremo
bisogno di un diario degli ospiti con firme frasi e foto dei
partecipanti.
Abbiamo
poi pensato che sarebbe carino, per iniziare, mettere su un po' di Musica! E quale canzone
migliore di Lucio Dalla “Attenti al lupo”?
Dopo
la canzone bisogna ricreare un po' di atmosfera e dunque ecco in soccorso una Filastrocca:
Cappuccetto
Rosso e il Lupo
(Roald Dahl, “Versi Perversi” - Salani)
Il
Lupo, avendo avuto desiderio
di farsi finalmente un pasto serio,
a casa della Nonna andò a bussare.
Lei schiuse, lui le chiese: <<posso entrare?>>
Con tutti i denti aguzzi e la ghignaccia
di già protesi verso la sua faccia.
Gridò poveretta: <<oh Dio, mi mangia!>>
Infatti, poco dopo, era già in pancia:
ma essendo lei piuttosto magra e asciutta
lui, quando l’ebbe masticata tutta,
disse deluso: <<non è sufficiente:
un pranzo come questo, è quasi niente!>>
Girando con guaiti, quatto quatto,
diceva: <<qui ci vuole un altro piatto!>>
Infine con lo sguardo furbetto:
<<mi fermo qui e attendo Cappuccetto
che viene per il bosco lentamente…>>.
Il Lupo si vestì immediatamente
Con i vestiti della divorata
(che, del banchetto, eran parte scartata),
indossò scialle e cuffia fatta a mano
mise le scarpe e poi sopra il divano
sedette ed aspettò compostamente.
Entra la bimba, guarda attentamente,
poi dice: <<nonna cara, che orecchione!>>
<<son per sentirti meglio!>> fa il birbone.
<<che grandi occhi hai, cara nonnina!>>
<<son per vederti meglio, nipotina!>>
E tirandosi su meglio a sedere
se la pregusta già con gran piacere:
“Uh, al confronto con la vecchia arpia,
questa sarà una vera leccornia…”
E dice allora Cappuccetto Rosso:
<che splendida pelliccia hai addosso!>>.
<<ma no!>> protesta il Lupo. <<cosa fai?
Dovevi dire: “Che gran denti hai…”
Comunque è irrilevante la questione,
perché ora ti mangio in un boccone!>>
La bimba rise e, senza una parola,
dalle mutande levò una pistola,
la puntò al muso di quel poveraccio,
e bang! Lui cadde giù come uno straccio.
Due settimane dopo, passeggiando
per la foresta me ne stavo andando:
ed ecco che incontrai quella bambina,
senza cappuccio e senza mantellina.
<<ti piace>> disse con la voce fresca,
<<questa mia bella pelliccia lupesca?>>
di farsi finalmente un pasto serio,
a casa della Nonna andò a bussare.
Lei schiuse, lui le chiese: <<posso entrare?>>
Con tutti i denti aguzzi e la ghignaccia
di già protesi verso la sua faccia.
Gridò poveretta: <<oh Dio, mi mangia!>>
Infatti, poco dopo, era già in pancia:
ma essendo lei piuttosto magra e asciutta
lui, quando l’ebbe masticata tutta,
disse deluso: <<non è sufficiente:
un pranzo come questo, è quasi niente!>>
Girando con guaiti, quatto quatto,
diceva: <<qui ci vuole un altro piatto!>>
Infine con lo sguardo furbetto:
<<mi fermo qui e attendo Cappuccetto
che viene per il bosco lentamente…>>.
Il Lupo si vestì immediatamente
Con i vestiti della divorata
(che, del banchetto, eran parte scartata),
indossò scialle e cuffia fatta a mano
mise le scarpe e poi sopra il divano
sedette ed aspettò compostamente.
Entra la bimba, guarda attentamente,
poi dice: <<nonna cara, che orecchione!>>
<<son per sentirti meglio!>> fa il birbone.
<<che grandi occhi hai, cara nonnina!>>
<<son per vederti meglio, nipotina!>>
E tirandosi su meglio a sedere
se la pregusta già con gran piacere:
“Uh, al confronto con la vecchia arpia,
questa sarà una vera leccornia…”
E dice allora Cappuccetto Rosso:
<che splendida pelliccia hai addosso!>>.
<<ma no!>> protesta il Lupo. <<cosa fai?
Dovevi dire: “Che gran denti hai…”
Comunque è irrilevante la questione,
perché ora ti mangio in un boccone!>>
La bimba rise e, senza una parola,
dalle mutande levò una pistola,
la puntò al muso di quel poveraccio,
e bang! Lui cadde giù come uno straccio.
Due settimane dopo, passeggiando
per la foresta me ne stavo andando:
ed ecco che incontrai quella bambina,
senza cappuccio e senza mantellina.
<<ti piace>> disse con la voce fresca,
<<questa mia bella pelliccia lupesca?>>
E
se proprio proprio il gruppo ha bisogno di scaricare un po' di energie represse
e si scalpita un po', ecco un bel gioco:
Chi ha paura del lupo cattivo?
Età dei
partecipanti: dai 6 anni in su
Numero
giocatori: minimo 6
Dove si gioca:
all’aperto
Regole e
svolgimento del gioco
Un giocatore,
designato dalla sorte, è il “lupo cattivo” egli si trova sulla linea di fondo
del campo da gioco, mentre tutti gli altri giocatori, “le pecore”, gli sono di
fronte sull’altra linea del campo da gioco. Il lupo grida “Chi ha paura del
lupo cattivo?” e le “pecore” corrono incontro al “lupo”, per raggiungere la linea
opposta del campo da gioco, cercando di non farsi prendere. Esse possono solo
avanzare, mai indietreggiare, né uscire dalle linee laterali del campo. Devono
inoltre restare immobili sul posto, nel caso che siano toccate dal “lupo”. Le
pecore prese rimangono con il lupo e lo aiutano, nei passaggi successivi, a
prendere le altre. Esse devono però tenersi per mano e non possono lasciarsi;
soltanto le due che si trovano agli estremi della riga formata delle pecore
prese possono a loro volta toccare le altre. Ogni riga è costituita da un
numero non elevato di giocatori.
Bene,
ora siamo tutti con il fiatone e dunque si possono mettere sul tavolo i libri e
partire con le domande:
- Tutti noi abbiamo incontrato la prima volta il lupo nelle fiabe. Vi ricordate in quale? Era un lupo cattivo o buono? Rappresentava un ostacolo, un alleato o era più un grillo parlante?
- Negli albi che avete portato come è il vostro lupo?
- Negli ultimi anni si tende a rendere il lupo buono, saggio e filosofo. Perché? Siete d'accordo con questo cambiamento?
- Pensate che la vecchia figura del lupo sia necessaria per crescere?
- Qual è l'aspetto fisico che più intimorisce i bambini ? Come lo illustrano nei vostri libri (bocca occhi pelo colore)?
- Avete letto il libro con i vostri bambini? Cosa li affascina e cosa no, reazioni?
- Quando scherzate e dite “ti mangio tutto” i vostri bambini ridono o hanno paura? E allora perché dovrebbero avere paura di un lupo? Lo sanno che è una fiaba o no?
- Voi avevate paura? Di cosa? Del Lupo? O di qualche cosa che non capivate?
- Il lupo di Cappuccetto alla fine muore. Quando raccontate la storia cambiate il finale? Cercati i libri dove il lupo di Cappuccetto non muore?
- Perché, secondo voi, si è scelto il lupo come personaggio malvagio?
- Avete portato qualche libro con “i lupi mannari”?
- Conoscete il significato del lupo nelle altre culture? Gli indiani, per esempio?
- Preferite il lupo cattivo, il lupo buono oppure il lupo un po’ “stupidino”?
Ecco, care amiche, ora tocca a voi condurre
la riunione, con emozione e empatia, lasciando spazio ai più timidi e
trattenendo e contenendo i più chiacchieroni! :-)
Alla fine degli incontri raccoglieremo il
vostro materiale, le vostre considerazioni e le vostre emozioni e realizzeremo
dei post, perché nulla sia perduto
Buona riunione e... IN BOCCA AL LUPO!
Ana, Alessandra e Angela
Piaciuto? E voi, avete risposto a tutte le domande? Care guide, come vi siete trovate a guidare il branco?
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