Ero cattivoAntonio Ferrara San Paolo ed. collana "Nuvole"
"Sempre a pensare ai libri. Sono proprio gente priva di idee, gli insegnanti. Quella di italiano mi faceva le domande e poi si dimenticava di ascoltare le risposte. Come va a casa Angelo? Tuo padre ha trovato lavoro? E prima che riuscissi a mettere insieme due parole diceva:
- Ragazzi, aprite a pagina 29 che non abbiamo tempo da perdere.
A volte avrei voluto che nei libri si potesse davvero imparare qualcosa. Qualcosa di vero. Qualcosa per aiutarti a parlare con le altre persone. Ma i libri erano uno schifo, non servivano a niente."
Angelo è un ragazzo cattivo. Lui pensa di essere cattivo. Ne è convinto. Da ragazzo cattivo si comporta ogni giorno
con compagni e insegnanti, in collegio. Sarà dopo un scherzo finito male che Angelo troverà una possibilità di cambiare la sua vita. Viene inviato a vivere in una comunità, con altri 3 ragazzi "cattivi". Un prete pittore, una cuoca sorridente e un desiderio profondo diventato realtà, un cane tutto suo. Questo quello che Angelo trova in comunità.
con compagni e insegnanti, in collegio. Sarà dopo un scherzo finito male che Angelo troverà una possibilità di cambiare la sua vita. Viene inviato a vivere in una comunità, con altri 3 ragazzi "cattivi". Un prete pittore, una cuoca sorridente e un desiderio profondo diventato realtà, un cane tutto suo. Questo quello che Angelo trova in comunità.
"Cominciava a piacermi, quel matto di un prete. Non era come gli altri. I grandi, voglio dire. Ti fanno sentire in colpa per tutto quello che fai, anche se non hai fatto niente. Se ti diverti troppo, loro subito ci trovano una colpa"
Attraversiamo un anno della vita di Angelo nelle pagine di questo libro. Un anno che vede Angelo pensare e ragionare per arrivare da solo a capire la fonte della sua cattiveria. E a convincersi che si può cambiare, che è ancora in tempo. Che nessuno nasce cattivo. Ci sono altri libri per capire i bulli. Le persone che si nascondono dietro ai bulli. I ragazzi cattivi. Per capire da dove arriva la loro rabbia e perché si vendicano con altri più deboli di loro. C'è, ad esempio, "La Storia di Julian" il bullo della serie di libri di Wonder. Ma questo libro, che sì, parla di questo, ma va decisamente oltre.
In questo libro si trovano le cattiverie del mondo di questo ragazzo, uno come tanti: il collegio, il padre che lo maltratta, i sabati passati a casa come un fantasma perché i suoi non lo considerano, la mamma che non ferma il padre fino all'ultimo.
Ma qui, tra queste pagine, c'è la soluzione. La fiducia. Il prete che guida la comunità in campagna ha fiducia nei ragazzi. Mette loro alla prova con se stessi. Non obbliga. Non castiga. Da sempre un altra opportunità. Concede sostegno. E attraverso l'arte (dei ritratti che lui fa immaginando il futuro e il cinema) fa si che siano loro ad arrivare da soli al loro futuro. Ed è guadagnando la fiducia in loro stessi che loro si salvano dal "essere cattivi".
In questo libro si trovano le cattiverie del mondo di questo ragazzo, uno come tanti: il collegio, il padre che lo maltratta, i sabati passati a casa come un fantasma perché i suoi non lo considerano, la mamma che non ferma il padre fino all'ultimo.
Ma qui, tra queste pagine, c'è la soluzione. La fiducia. Il prete che guida la comunità in campagna ha fiducia nei ragazzi. Mette loro alla prova con se stessi. Non obbliga. Non castiga. Da sempre un altra opportunità. Concede sostegno. E attraverso l'arte (dei ritratti che lui fa immaginando il futuro e il cinema) fa si che siano loro ad arrivare da soli al loro futuro. Ed è guadagnando la fiducia in loro stessi che loro si salvano dal "essere cattivi".
"E pensavo che non era stato poi così male, essere lì in quella casa in mezzo alla campagna. E pensavo che mi piaceva come parlava, il prete. E mi piaceva che scegliesse con cura le parole.Avevo notato che diceva sempre quando e non diceva mai se. Non ti diceva se riuscirai ad essere promosso, vedrai che... ma quando sarai promosso, vedrai che..."
Un libro che mi è piaciuto moltissimo. Profondo, vero, sincero. Come parlare di cose difficile con semplicità. Io non so davvero come fa! Uno di quei libri che, una volta girata l'ultima pagina, mi viene voglia di ringraziare l'autore per averlo pensato e scritto. Tra i migliori di Antonio Ferrara (almeno tra i migliori di quelli che ho letto io). Come adulto ci fa pensare a quanto invadiamo la privacy e la crescita dei nostri ragazzi e quanto poco riusciamo ad avere empatia con loro, a capire il loro mondo. (e pensare che io mi consideravo una ragazza fino a poco tempo fa!!!!)
Ai ragazzi, spero, da una parte da la possibilità di vedere che il cambiamento è possibile. Da l'altra insegna che la cattiveria non è innata che bisogna guardare oltre, come fa il nostro prete. E non tutto avrà un lieto fine, perché la vita, in fondo, è così. Non sempre va tutto bene. Ed è giusto vedere anche questo nei libri.
Con questo libro Antonio Ferrara ha vinto il Premio Andersen nel 2012 per il miglior libro oltre i 15 anni. Appena uscita a giungo la nuova edizione.
Per sapere di più vi lascio qualche altra recensione:
- La recensione di Biblioletture Ragazzi (con booktrailer)
- La recensione di Qualcuno con cui correre
- La recensione di Mangialibri
- La recensione di Libri e Marmellata
- La recensione di Sul Romanzo
- La recensione di Biblioletture Ragazzi (con booktrailer)
- La recensione di Qualcuno con cui correre
- La recensione di Mangialibri
- La recensione di Libri e Marmellata
- La recensione di Sul Romanzo
“Stavo con gli occhi aperti. Il buio era denso, potevi toccarlo. Ripensavo a quel pensiero amaro. Era un pensiero enorme, non sapevo come prenderlo, dovevo girarci intorno da tutte le parti, ai margini. Non potevo pensarci, mi veniva come una nausea, mi toglieva il respiro. Il guaio era che uno bisognava che cercasse di pensare soltanto alle cose che doveva fare, ma era la testa che pensava per conto suo. E questo era: io ero cattivo”
Ana
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