I nonni di Francesco Zito domavano i leoni!


La prima volta che ho incontrato Francesco Zito è stato attraverso le sue illustrazioni di "Una viola al Polo Nord" di Gianni Rodari, pubblicata nella collana Una Fiaba in Tasca delle Edizioni EL. Le immagini degli orsi e del fiore, dai tratti gentili e delicati, mi hanno condotto per mano in una storia densa di significato. Mi hanno fatto sentire il freddo del Polo e il profumo della viola.

Quando mi son trovata "I miei nonni domano i leoni" tra le mani, con i nonni con le stesse gote rosse degli orsi che ripetono ai loro nipoti: "Non aver paura di sbagliare è il segreto di ogni cosa." allora mi è stato chiaro che questo illustratore ha un grande dono, ed è quello di rendere leggeri anche i messaggi più difficili o seri.

E mi son detta perché non chiedergli un contributo?... e grazie alla sua disponibilità eccolo qui!

Alessandra
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Parlare dei "I miei nonni domano i leoni" mi fa molto piacere perché è un libro che è nato all'improvviso, quando in un'estate di qualche anno fa mi è stato proposto un bellissimo testo di Emanuela Nava, che è appunto l'artefice delle avventure di questi nonni giocherelloni.

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È stato divertente interpretare la storia dei due buffi nonni alle prese con le acrobazie del circo fatte in casa per divertire i nipotini; mi piaceva che ci fosse il contrasto tra la storia e le illustrazioni che erano l'esatto opposto di quello che il testo raccontava.

Per i nonni non mi sono ispirato a nessuno in particolare, mi piaceva che fossero rotondetti, di quelle forme e linee che ti ricordano il calore della famiglia, la dolcezza nelle loro forme abbondanti.

Sarebbe stato bello ispirarsi ai miei nonni, ma sfortuna vuole che abbia avuto una sola nonna, materna, che non era propriamente così pingue come quella del libro ma a modo suo pur sempre dolce e affettuosa quanto bastava. I miei ricordi più belli di bambino infatti hanno sempre come protagonisti la casa della mia nonna, i cibi che preparava di domenica, quando di mattina presto cominciava ad impastare per il pranzo che vedeva la famiglia riunirsi tutta insieme attorno ad una grande tavola. Ritrovare poi nel testo quell'importanza data al cibo preparato con i nipoti mi ha portato alla mente proprio quei sapori e quei profumi della mia infanzia, così nitidi nella mia memoria. 

In fondo i disegnatori tendono sempre a ritrovarsi nei personaggi delle storie, io un po' mi ci rivedo in quel bambino occhialuto che aiuta la nonna a cucinare e che chiede sempre, sommessamente, "quand'è pronto?"

Buona lettura e grazie ancora per il pensiero di aver suggerito questo piccolo libricino nel vostro gruppo! A presto,

Un caro saluto

Francesco Zito
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Francesco Zito è nato in un piccolo paese di campagna che aveva un solo campanile e mille viuzze di pietra. Ha sempre disegnato sin da quando era piccolissimo (e mai sui muri di casa per fortuna!), ha fatto grandi scorpacciate di libri e delle loro figure, ha dormito tra i giornali di un’edicola. Da quando ha scoperto che del disegno si poteva fare un mestiere ha continuato ad imbrattare tele e fogli, a consumare le punte dei pennelli, a far stancare le mine dei pastelli, ad annusare la carta.

Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha continuato a scoprire nuove forme per comunicare quei mondi abitati da orsi che vanno in bicicletta e da volpi che prendono il thè.

Selezionato in vari concorsi internazionali (Bordano, Tapirulan) ha pubblicato il suo primo libro con Edizioni EL, ha collaborato con la Mondadori, ha esposto in una collettiva a Milano e a Cagliari. Il suo sogno è quello di continuare a fare libri sempre più belli.

Per conoscerlo meglio visitate il suo BLOG

Francesco

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