NINO GIALLO PULCINO

E’ proprio vero, a volte, senza nemmeno dover entrare in una libreria, sono i libri che ti vengono a cercare!

Circa due anni fa mi sono ritrovata a ‘promuovere’ questo libro subito dopo averlo letto per la prima volta…


Federica, una mia collega del Servizio Sociale dove lavoro, sapendo che dovevo incontrare per una riunione di lavoro un discreto numero di insegnanti della prima infanzia e della scuola elementare, mi chiede se può parlare di un libro, Nino Giallo Pulcino, e dell’Associazione per cui è stato progettato: “se qualcuno poi fosse interessato a comprarlo…”.

(Federica ancora non sapeva della mia passione per i libri illustrati…e che un giorno di settembre di qualche anno dopo avrebbe lei stessa partecipato con il suo pancione, al primo incontro Lia con i Lupi…)

Mentre curiosa mi metto a sfogliare il libro, mi faccio raccontare qualcosa di più: la suocera di Federica è referente per la Liguria dell’Associazione Sclerosi Tuberosa, una malattia rara che, purtroppo, hanno scoperto in famiglia.






Il libro, racconta la storia di Nino, un vitellino molto particolare che fin dalla nascita si distingue da tutti gli animali della fattoria perché sul suo manto ha delle macchie colorate a forma di fiore. Tra solitudine, nuovi incontri e prove da superare, alla fine Nino trova il coraggio di riconoscere la sua diversità e di condividerla con gli altri come qualcosa di unico e prezioso.

Il libro mi piace proprio tanto e, Federica, vedendo il mio entusiasmo, decide di delegare a me la presentazione, dopo una sua breve introduzione: ora che ci penso credo che quella sia stata la mia prima volta, (prima di Lia), in cui mi sono trovata a leggere insieme ad adulti un libro illustrato!

Per me è stato subito evidente che Nino Giallo Pulcino più che parlare di una malattia rara, parlasse in generale di diversità, di accettazione di amicizia, di coraggio e condivisione.


Quel giorno, oltre ad alcune insegnanti, anch’io torno a casa con Nino e subito lo leggo ai miei bambini che ascoltano attenti: sono all’ultimo anno dell’asilo nido, l’anno successivo andranno alla materna, un nuovo mondo, altre diversità: le maestre, i compagni, di età più grande, loro saranno i nuovi, i piccoli che arriveranno, chissà come saranno accolti…


Questo libro lo ritroveranno proprio alla scuola materna, fra tante novità una storia che conoscono, che verrà utilizzata per la programmazione dell’anno I colori del mondo, in particolar modo la mia bimba: una delle sue maestre è proprio Francesca, la suocera della mia collega, referente dell’associazione …

Ma adesso parliamo di Nino!!!

NINO GIALLO PULCINO

di Maurizio Rigatti, Illustrazioni di Annalisa Beghelli,

2012 Carthusia Edizioni





Come spiegare ai bambini il valore della diversità?

E’ possibile, anche in un ambito così complesso come quello delle malattie rare, raggiungere i giovanissimi e trasmettere loro il significato più alto della solidarietà?

Il progetto della fiaba Nino Giallo Pulcino, voluto dall’Associazione Sclerosi Tuberosa e realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Unicorno visione parallele, grazie alla Novartis Farma, attivamente impegnata nello sviluppo di farmaci innovativi in particolare per le malattie rare, ed edito da Carthusia, casa editrice particolarmente sensibile a queste tematiche, si inserisce perfettamente tra questi obiettivi.

Nino Giallo Pulcino nasce per aiutare genitori e figli ad affrontare insieme un tema difficile come quello della malattia rara, ma nel libro la Sclerosi Tuberosa non viene neanche nominata…

La storia di Nino, infatti, racconta un po’ di tutti noi: l’arrivo del diverso, dell’inatteso, è ovviamente un evento che sconvolge, travolge e cambia tutte le prospettive.

L’ambientazione in cui la storia si svolge, è quella di una fattoria, una realtà generalmente nota dai bambini, se non dal vivo, perché è comunque presente in molti altri racconti, cartoni e giochi a loro dedicati, un luogo in cui convivono serenamente insieme tanti animali, ciascuno diverso dagli altri.Per i bambini è molto semplice identificarsi ed immedesimarsi in personaggi del mondo animale.



“E’ una bella giornata di sole e nella fattoria è appena nato Nino. Mamma mucca coccola con amore il suo piccolo, quando si accorge che c’è qualcosa di strano: Nino non è uguale agli altri vitellini.”

Guardate Mamma mucca: penso che la sua espressione parli da sola ed esprima candidamente tutto lo sconcerto, la preoccupazione, l’imbarazzo, il timore, lo spaesamento, lo sconforto, l’impotenza, la vergogna ma anche il dolore e la tristezza che una mamma possa provare in una situazione simile: una matassa di emozioni e sentimenti i cui fili aggrovigliati dovranno essere in seguito dipanati.



“Tutti gli animali aspettano curiosi e impazienti fuori dalla stalla. Come sarà il nuovo arrivato? Ma il tempo passa e Nino non si vede.”

Filippo il gallo decide di entrare e, di fronte alle preoccupazioni di Mamma mucca: “Guarda che strane macchie a forma di fiore ha il piccolo Nino! Cosa diranno gli altri? Lo prenderanno tutti in giro!”, trova come soluzione al problema un vecchio maglione giallo del contadino, “Servirà a coprire le macchie di Nino. Vedrai, nessuno si accorgerà dei fiori”.

Mamma mucca e il gallo Filippo cercano di aiutare, proteggere il piccolo Nino ma…



“Finalmente Nino può uscire, ma quando sfila traballante e goffo tra gli sguardi sorpresi degli animali, i commenti non si fanno attendere: “Ah, ah, ah, guardate cosa indossa!” “Com’è buffo, con quel maglione giallo sembra proprio un pulcino” “Niiino Giallo Pulciiino, Niiino Giallo Pulciiino”

La diversità più imbarazzante e più difficile da accettare, spesso, è la difficoltà di essere ed accettare di essere quello che siamo!

Deluso e triste Nino passa il tempo rincorrendo e cercando le farfalle colorate nel prato, mentre tutti i piccoli della fattoria si incontrano per giocare insieme. Un giorno Nino incontrerà tre pulcini che condividono lo stesso passatempo: “Tu sei Nino Giallo Pulcino” “A noi piace il tuo maglione…in fondo non è così strano, sembri un pulcino un po’ cersciuto. Vuoi giocare con noi?”



Una mattina per inseguire una farfalla da una forma davvero particolare Nino scivola su un sasso e cade nell’acqua del laghetto, spaventato tenta di nuotare ma fatica a rimanere a galla per via del maglione troppo pesante….


Il maglione giallo ha un significato importante in questo racconto, come verrà esplicitato più avanti dalle parole di Filippo il gallo e di Mamma Mucca: quello che inizialmente vuole essere un amorevole tentativo di protezione e di cura può rischiare di amplificare la fragilità e la diversità che si vuole nascondere e la sofferenza da cui si vorrebbe preservare…

I tre pulcini lo aiutano sfilando il maglione ma Nino ancora non ce la fa, allora vanno a chiamare rinforzi e in pochi minuti tornano con tutti gli animali della fattoria: “Uniamo le forze e formiamo una catena. Per salvarlo c’è bisogno dell’aiuto di tutti!” Nino ora è salvo!



“Nino coraggioso vitellino!”

“Nino ha rischiato la vita per colpa del maglione”

“Abbiamo sbagliato a nascondere i suoi fiori. Di che cosa dovevamo vergognarci?”



Da quel giorno Nino fa bella mostra dei suoi fiori colorati. Adesso lui e i suoi amici non hanno più bisogno di andare in cerca di farfalle perché sono l e farfalle a venire da loro per posarsi sui rari fiori di Nino.

Anche Nino ha imparato a vedere i punti di forza della sua diversità ed unicità!

Nel libro, a fine del racconto, sono presenti quattro pagine di schede di lavoro (Diario dalla fattoria, Io e i miei amici, E poi?) da usare con i bambini sulla storia di Nino e la fattoria.

Quando ho iniziato a scrivere questa presentazione, non sapevo ancora che all'incontro di Genova II ponente ci sarebbe davvero stata una nuova amica di letture: Francesca che, da quando è in pensione (ahimè), oltre ad essere diventata nonna è diventata Presidente Nazionale dell’Associazione Sclerosi Tuberosa. E chi meglio di lei poteva parlare di un libro che ha voluto e visto nascere?

Francesca ci ha spiegato come questa storia sia davvero rappresentativa della loro storia, di come Maurizio Rigatti abbia saputo raccontare, con un linguaggio molto semplice e diretto, i loro vissuti, gli stati d’animo dei genitori di fronte alla nascita di un figlio con il ‘manto fiorito’, la scelta della diversità di Nino non è infatti casuale: la presenza di macchie biancorosacee sul volto che sembrano proprio delle infiorescenze, è una delle sintomatologie possibile di questa malattia.

Marco Rigatti non ha solo parlato con alcuni genitori dell’associazione ma ha vissuto con loro durante le vacanze estive che le famiglie dell’associazione trascorrono insieme, genitori e figli, negli ultimi dieci giorni di agosto.

Ed è in una di queste vacanze che il regista ha avuto modo di conoscere un ragazzo a cui si è ispirato per raccontare la storia del protagonista del corto Agnellino con le trecce, che parla di Sclerosi tuberosa, Diversità e Bullismo:

Nino Giallo Pulcino ha aiutato molte mamme nel loro percorso di elaborazione ed accettazione di questa malattia, per poterne parlare serenamente in famiglia con i loro bambini. Ma Nino Giallo Pulcino è diventato anche un dono che tra le famiglie dell’associazione si usa fare in occasione dei compleanni, dei figli degli amici, una bomboniera alternativa per festeggiare le nascite e i matrimoni, tanto che attualmente l’associazione ha esaurito le copie date loro in omaggio dalla Carthusia grazie alla Novartis e sono in attesa della prossima ristampa.

Chiudo con un ultima illustrazione e dedica tratta dalla seconda di copertina:



Nadia Porfido

In Italia in media ogni quattro giorni nasce un bambino con la sclerosi tuberosa e spesso il luogo dove nasce rappresenta già un fattore discriminante per la sua futura qualità della vita.

www.associazionesclerosituberosa.org, per saperne di più sulla Sclerosi Tuberosa e sull'Associazione Sclerosi Tuberosa O.n.l.u.s.

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