Oggi vorrei presentarvi Claudia e il suo progetto "Diverso da chi?".
Un percorso di letture in libreria, nella sua libreria, per affrontare temi come la diversità culturale, gli stereotipi ecc.
La nostra cara Maria Cristina Caputo che conosce bene questa libreria ha pensato di fare a Claudia una piccola intervista, inizialmente pensata per promuovere il bellissimo progetto della Libreria Marcovaldo.
Ci abbiamo messo un po ad andare online... E quindi oggi ve ne parliamo al passato, "Diverso da chi?" è già finito.
Nulla ci poteva far pensare, quando abbiamo pensato a questa chiacchierata che aveva tutto a che vedere con il nostro tema del mese che la Libreria Marcovaldo avrebbe subito un attacco sulla pagina Facebook.
Quindi oggi uniamo le nostre voci a tutti quelli che negli ultimi giorni hanno difeso il lavoro di Claudia, un lavoro importante e necessario. Perché i libri non si bruciano ma si leggono, e meglio ancora se TUTTI INSIEME.
Vi lascio ora all'intervista fatta da Maria Cristina che ringrazio per il suo impegno!
Ana
Il cartello voluto da Claudia dopo l'attacco alla sua pagina FB |
La scelta del ciclo “Diverso da chi?” ha sia un legame con il territorio che con la mia esperienza, direi esperienza in generale ancor prima che di libraia. Devo ammettere che l’idea di questo progetto nasce dalla mia rabbia personale. Mi ritrovo troppo spesso di fronte a discriminazioni di ogni genere, proposte anche ai bambini loro malgrado: accade ogni volta che un genitore si rifiuta di comprare un libro perché è “da femmina” o non vede di buon occhio il fatto che un maschietto possa giocare con le pentoline. Non sempre ho la possibilità di schierarmi contro queste discriminazioni in maniera diretta, ma c’è una cosa che posso fare: mostrare ai bambini che le differenze non sono qualcosa da temere e che la diversità è una forza e non una debolezza. Parlare con loro di come essere se stessi senza vergogna. Ecco perché ho deciso di portare avanti questo progetto!
Raccontaci il tuo progetto: come è strutturato? A chi si rivolge (solo bambini o anche adulti)? Quali sono le “diversità” con cui Marcovaldo si confronterà?
Il progetto era rivolto a bambini della fascia d’età 4-10 anni. Fortunatamente però, come speravamo in partenza, siamo riusciti a coinvolgere in molti degli incontri anche i genitori, che hanno assistito e partecipato attivamente alle letture.
Abbiamo iniziato affrontando il tema della diversità culturale; poi abbiamo parlato degli stereotipi di genere e dell’omosessualità, con un occhio particolare verso le famiglie omogenitoriali (abbiamo coinvolto anche l’associazione Famiglie Arcobaleno). Proprio quest'ultimo caso ha visto la maggiore partecipazione degli adulti: alcuni genitori sono venuti in libreria per partecipare all'evento anche da soli... senza i bambini che quel pomeriggio erano impegnati con lo sport!
Poi abbiamo affrontato il tema della disabilità fisica, insieme all’associazione di disabili Mi girano le ruote e alla sua presidente Vitina Maioriello in un evento speciale tenutosi a fine marzo. Infine abbiamo concluso con un accenno alla guerra, o meglio alle motivazioni che spingono i popoli a odiarsi a tal punto da fare la guerra. È stata educazione alla pace!
Abbiamo visto che spesso e volentieri Marcovaldo si occupa anche di teatro, hai fatto ricorso al teatro anche questa volta?
Marcovaldo ha un debole per il teatro! Domenica 22 marzo c’è stato un appuntamento teatrale speciale inserito nel ciclo sulla diversità: un attore/cantastorie un po’ circense ha messo in scena lo spettacolo “Il cammello a tre gobbe”, uno spettacolo a metà tra narrazione e clownerie che affronta proprio l’argomento dell’essere diversi.
Sulla pagina FB di Marcovaldo parli di <<genitori che non comprano al proprio bimbo "Biancaneve" perché è un libro da femminucce...>>, vuoi raccontarci qualche episodio? ti è invece capitato in libreria di assistere ad un caso di educazione contro gli stereotipi di genere?
Di episodi ce ne sono stati parecchi, purtroppo. Dalle maestre che acquistano librettini di fiabe classiche per tutta la scolaresca raccomandandosi di distinguere con attenzione tra quelli per i maschi e quelli per le femmine a una coppia in cui la mamma voleva acquistare un set di pentoline per il proprio bambino appassionato di cucina e il papà andò su tutte le furie per quell’idea. Per fortuna le eccezioni non mancano: molte mamme comprano bellissime edizioni de “La Sirenetta” e “La bella e la bestia” per il proprio bambino, e in un’occasione una mamma ha regalato senza problemi un gioco per costruire anelli e collane di perline a un bimbo, maschio, con vocazione da gioielliere.
Come è stato confrontarsi con i bambini su questo tema? Come hanno reagito?
I bambini sono stati ancora più aperti, entusiasti e disponibili di quanto avessi immaginato. Loro hanno molta più dimestichezza con le novità rispetto a noi adulti. All'inizio degli incontri facevo dei piccoli sondaggi: “secondo voi un uomo può fare il ballerino classico?”, “secondo voi è possibile che in una famiglia ci siano due mamme?”; inizialmente la risposta era un no convinto. Ma poi, dopo la lettura e la chiacchierata libera, lasciando totalmente a loro la libertà di giungere alla conclusioni che preferivano, tutti si mostravano aperti ad accettare spontaneamente un nuovo punto di vista. Per sancire la libertà di essere noi stessi in barba a qualunque stereotipo abbiamo anche vissuto un momento molto anarchico: abbiamo spalancato il baule dei travestimenti e ognuno si è travestito come meglio credeva, senza badare a ruoli maschili o femminili. E' stato un momento esaltante.
Parliamo invece adesso della reazione degli adulti…sappiamo che il tuo incontro sulle famiglie “arcobaleno” ha scatenato qualche polemica, ci vuoi raccontare cosa è successo? E poi..qual è stata la reazione dei genitori, dei clienti di Marcovaldo?
Le foto che ho pubblicato sull'incontro con le famiglie Arcobaleno sono state oggetto di attacchi pesantissimi sulla pagina facebook della libreria da parte di gruppi omofobi e ultra-cattolici che ci criticavano la scelta di affrontare questo argomento con i bambini. Ci hanno accusati di compiere attività diseducative, di essere “controllati dalle lobby gay” e di fare “propaganda gender”. L'attacco è stato comunque molto violento, certamente fuori misura considerando che ci siamo limitati a leggere delle storie insieme ai bambini per illustrare loro come cambia la realtà. Dopo questi attacchi sono arrivati centinaia di commenti positivi, manifestazioni di solidarietà, recensioni con 5 stelle, complimenti per l'iniziativa... insomma c'è stata una risposta spontanea anche da parte di molte persone che io non conosco, persone non della zona, che hanno contrattaccato! Alla fine le manifestazioni positive sono state molte di più di quelle negative. Adesso stiamo a vedere ..anche perché il 3 maggio c'è la festa delle famiglie a Salerno organizzata proprio dalle Famiglie Arcobaleno e chissà se qualcuno avrà qualcosa da ridire... (io come Marcovaldo partecipo all'animazione per i bambini con delle letture).
Ultimamente al moltiplicarsi delle iniziative per la promozione della lettura, in particolare per i più piccoli, sembra si stiano affiancando sempre più spesso episodi di “censura”, secondo te perché questi libri fanno paura?
Questi libri fanno paura perché fanno nascere nei bambini, ma anche negli adulti, la consapevolezza che il cambiamento è possibile. La storia ce lo insegna: la conquista delle libertà e i cambiamenti di ogni tipo sono sempre ostacolati da qualcuno. Che stavolta i protagonisti siano gruppi oscurantisti di ispirazione vagamente medievale è solo uno dei tanti casi. E' comodo pensare a un'umanità immutabile, inconsapevole dei propri diritti e incapace di migliorarsi. Per fortuna l'umanità, nella realtà, non è fatta così.
A conclusione del programma “Diverso da chi?” come giudichi complessivamente il percorso fatto? Sei soddisfatta?
Sono più soddisfatta di quanto avrei mai sperato. Non solo c'è stata un'adesione per queste iniziative più massiccia di quanto credevo, ma interagire con i bambini a proposito di questi argomenti è stata un'esperienza realmente esaltante, che infonde speranza. Anche tutto il dibattito che ne è scaturito in fondo non ha fatto che portare l'attenzione sui temi che mi stanno a cuore più di tutti.
Visto che hai parlato di diversità culturale, stereotipi di genere, famiglie diverse, ecc..quale libro scegli per affrontare ciascuno di questi temi e perché?
Sulla diversità culturale:
- Gli Snicci e altre storie – Dr.Seuss: la genialità del Dr.Seuss va oltre ogni limite, i suoi personaggi strambi dai nomi bizzarri comunicano concetti complessi con l’allegria e spingono alla riflessione con la risata.
- Piccolo blu e piccolo giallo – Leo Lionni: un classico sull'incontro tra le differenze!
Sulla disabilità:
- Elmer l’elefante variopinto – David McKee –perfetta metafora di ogni tipo di diversità, quella interiore ma anche quella ben visibile all'esterno, qualcosa con cui siamo nati e non possiamo toglierci di dosso. Elmer impara a conviverci!
- Piccolo Uovo nessuno è perfetto – Francesca Pardi - con delicatezza questa storia affronta metaforicamente il problema delle disabilità fisiche, e costituisce un ottimo spunto per intraprendere il discorso con i bambini.
Sugli stereotipi di genere:
- Ettore l’uomo straordinariamente forte –Magali Le Huche: adoro questa storia! Un forzuto da circo che ama fare la maglia e l’uncinetto. Adorabile! Un modo infallibile per smontare gli stereotipi di genere.
- Piccolo uovo maschio o femmina? – Francesca Pardi: anche questo libro trasmette con semplicità e delicatezza il concetto che un uomo può svolgere attività femminili e viceversa.
Sulla guerra:
- Nicola dove sei stato? – Leo Lionni: a volte si parla degli “altri” come se fossero nemici, senza neanche conoscerli. Questa storia ci insegna a guardare oltre le apparenze…
- La battaglia del burro – Dr.Seuss: una dissacrazione della guerra unica e speciale nello stile Dr.Seuss!
- Il paese con l’esse davanti – Gianni Rodari: la guerra si può disfare con il potere delle parole: un grande insegnamento.
Sull’omosessualità e le famiglie omogenitoriali
- Qual è il segreto di papà? – Francesca Pardi
- Piccola storia di una famiglia – Francesca Pardi
Come altri titoli della casa editrice “Lo stampatello”, anche questi mirano ad affrontare con i bambini un argomento in apparenza delicato ma che loro sono in grado di comprendere molto meglio di quanto si pensi.
Nessun commento:
Posta un commento